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London Calling

Che cos'è che vuoi fare nella vita?
Questa è la domanda che ci perseguita fin da quando nasciamo. Io a questa domanda non ho ancora saputo rispondere.
Potrei dirti: voglio stare bene! Non voglio far soffrire nessuno! Ma è impossibile, perché nella nostra vita, sistematicamente finiamo per non star bene o per far star male qualcuno.
Oggi ho lasciato la mia ragazza, l'ho lasciata dopo due anni, ho sempre pensato di amarla, di amarla alla follia, ma oggi l'ho lasciata. Lo chiamata le ho detto: -Vediamoci alle 14 al parco, dove ci siamo baciati la prima volta - Ma questa volta invece di baciarla le ho detto: - Ti lascio vado a Londra. Devo inseguire me stesso, devo capire quello che voglio dalla mia vita, ho bisogno di capire se riesco a cavarmela in una situazione del genere. Insomma l'ho lasciata per andare a Londra. È vero, sono uno stronzo. Ho capito che nella vita devi stare da una parte o dall'altra: o sei uno stronzo o sei uno che gli stronzi li subisce e non ci voglio stare dalla parte di quelli lì insomma, che gli stronzi li subisce.
Ora, mentre giro in macchina, questa città è deserta, sono le tre del mattino e penso che girerò per tutta la notte; non ho voglia di dormire, voglio stare qui a parlare con i miei ricordi, mentre ho messo su il cd dei Radiohead "IN RAINBOWS". So che domani sarà tutto diverso, so che lei domani non ci sarà più, questa è l'ultima notte in cui voglio rimanere aggrappato al mio passato.

Fabio risponde al telefono ha la voce un po'esausta, probabilmente per via dei postumi della serata etilica e narcotica che sicuramente avrà fatto.
- Pronto Fabio, sono Tony! Stronzone come va?-
- Tony porca puttana, è un po' che non ci sentiamo che racconti?-
- Ma, sai niente di che, insomma è solita vita qua in questo buco di culo di città, anzi una novità c'è:
-ho mollato Francesca-
Dopo qualche secondo di silenzio, dall'altra parte sento una forte risata.
- Era ora, cazzo! Sono due anni che te lo dico. Beh, che aspetti muovi il culo e fai le valigie, che io sono qua a Londra che ti aspetto-
Sono riuscito a trovare un volo molto economico, solo 14, 99 euro, è andata proprio bene perché, diciamoci la verità, non ho molti soldi, quindi è meglio fare economia fin da subito.
IL volo è fissato per il 6 Novembre alle 22. Un amico mi ha detto che partendo da Milano alle 22, arrivi a Londra sempre alle 22, miracoli del fuso orario, anche se non sicuro che sia vero.
Alla sera mi devo vedere con gli amici che ancora ho qui, voglio annunciare a tutti, che fra una settimana parto.
Così ci troviamo tutti al "Sek Meth pub". E qui che ho fatto le mie prime esperienze alcoliche e ancora qui ho provato le prime droghe, questo pub si trova in un posto tranquillo, non è in città, per arrivarci devi fare almeno mezz'ora di macchina. Però poi nessuno ti rompe il cazzo, gli sbirri non ci sono mai e siccome tra noi e gli sbirri non c'è mai stato questo rapporto da vecchi amici che pisciano in compagnia, siamo andati sempre in sto posto del cazzo, ma dove alla fine bevi, ghigni, ghigni e bevi... ottima combinazione dove invertendo i fattori il risultato non cambia.

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0 recensioni:

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10 commenti:

  • antonio imbesi il 23/04/2011 09:08
    domande di senso universali
  • laura cuppone il 30/05/2010 20:40
    Antonio naturalmente!!
  • laura cuppone il 30/05/2010 20:40
    un buon racconto, ben scritto e si legge scorrevolmente...
    prima o poi bisogna fare delle scelte, no?
    come Tony...

    Londra chiama...


    ciao Angonio l'ho letto con piacere.
    Laura
  • Anonimo il 30/05/2010 18:45
    Buon racconto, intenso e scorrevole
  • antonio monteleone il 30/05/2010 13:23
    oddio grazie a tutti... adoro tutti gli autori che avete nominato, inevitabilmente il mio stile un po' prende spunto... proprio ora sto leggendo per la seconda volta Viaggio a termine della notte di Cèline... che nunzio a menzionato. Un libro sublime
  • Michele Rotunno il 30/05/2010 12:17
    Ho il sospetto che con Guido condividi lo stesso fornitore. Mi spiego: il racconto è scritto bene, ed è scorrevolissimo ma, essendo il più vecchio sono fermo ad un altro stile. Il mio autore è Kirst, e questo, la dice lunga. Voto 8. Strafatto.
  • Anonimo il 30/05/2010 07:55
    Letto d'un fiato... un racconto che sembra parlato più che scritto e questo è un pregio, a mio avviso. Io sono vecchiotto e le paste non le conosco... ho solo intuito... ma le problematiche dell'età sono le stesse nostre di quarant'anni fa.
    Certo di sbagliarmi nel paragone ma a me il tuo modo di scrivere questo quadretto di vita mi ha ricordato molto Bukowsky... la spontaneità del linguaggio e quella specie di cinismo che però non è rivolto agli altri ma più verso se stessi... lo definirei autocinismo. bel racconto davvero... ma Paola è stronza davvero, lo voglio dire anch'io... ma che cazzo!!! ah ah ah... ciao.
  • Anonimo il 30/05/2010 03:39
    Ragazzi, io non ho letto Welsh, lo ammetto è una colpa, accetto il crucifige e così sia. Però ho letto Céline. In lui c'è tutto il cinismo e nichilismo che volete, ma se andate a spolverare bene, non è l'odio per la vita che rimane, anzi... Gran bel racconto, ma sarà che sto invecchiando, sarà che io le "paste" le devo prendere per forza... Comunque, ripeto, gran bel racconto.
  • antonio monteleone il 29/05/2010 21:21
    si welsh è uno dei mei autori... anche se lo seguivo di più anni fa
  • Guido Ingenito il 29/05/2010 21:05
    ma per puro, purissimo caso leggi Welsh? Ottimo racconto, mi piace il tuo stile, soprattutto le descrizioni crude ma verissime delle sensazioni dei personaggi

    Guido

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