Il peccato originale era stato compiuto.
Quali tratti accentuavano in Eva una maggiore attitudine al peccato?
Non possiamo evitare di porre un tale quesito, ben comprendendo di giungere al costrutto della dissertazione, trovandone la risposta.
Nessuna descrizione, esaminata oltre le più perspicue apparenze, accorda di ritenere Eva, maggiormente corruttibile rispetto ad Adamo.
In tutta buonafede, non possiamo affermare che fosse più superba, più avida o altro.
Era soltanto docile e bellissima.
Adamo ne ammirava la mitezza, i lineamenti sfumati, la voce gaia e gentile.
Eva maliarda e tentatrice non riesce proprio a persuadere e, d'altra parte, non è plausibile un Adamo ignaro e inveteratamente istigato!
Adamo ed Eva erano stati, entrambi, perentoriamente diffidati dal cibarsi della mela ma, eludendo i dettami divini, avevano ceduto speranzosi, alle promesse del male.
È il ''fallo di Pilato'' che rende inaccettabile all'uomo, il peso delle proprie responsabilità.
La donna perciò, fin dagli esordi più remoti, si è vista costretta a fungere da unico capro espiatorio, accollandosi alacremente il fardello più schiacciante.
Incolmabile debolezza, da parte di Adamo, non essere mai stato in grado di ammettere la propria follia!
In fin dei conti Eva, satanica creatura, sembra tradire una tempra insospettatamente vigorosa mentre, il riflessivo Adamo, si presenta in balia della più ingorda concupiscenza.
Questo era l'Eden.
Questa, del congetturare, l'inferenza.