racconti » Racconti brevi » Elefante
Elefante
Quattro.
Voglio diventare qualcuno. Voglio insegnare. Non importa in quale università. Voglio insegnare. Questo conta. Sono iscritto al terzo anno di filosofia. L'università è la culla della conoscenza.
Certe cose succedono solo nei film.
Cinque.
Sei.
Sette.
Con lei ho fatto l'amore per la prima volta. Mi manca. Ma adesso ci sei tu Michelle. Ieri abbiamo fatto l'amore. Per la prima volta. Io e te. Il tuo orgasmo lo sento ancora. Ti ho detto "ti amo". Che strana cosa poterlo dire. Che strano farlo. Non sarà l'ultima. Giuro.
Otto.
Nove.
Dieci undici dodici tredici quattordici.
Mamma e papà. Non vi deluderò. Quest'anno ho studiato poco, è vero. Ma giuro che mi impegno. Voglio insegnare. Diventare professore. Avere a che fare con gli studenti. Combattere e insegnare a combattere. Star loro vicino. Essere come John Keating. Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento, perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà. Lo ricordo a memoria.
Quindici.
Sedici.
Diciassette.
Diciotto.
Il cuore batte. Ieri sera il concerto dei Muse. Spettacolo. Musica e luci. Tra tre giorni quello dei Radiohead. Idioteque. Chi c'è nel bunker? Prima donne e bambini. Prima donne e bambini. Cristo Santo.
Diciannove.
Venti ventuno ventidue ventitré ventiquattro.
Venticinque.
Nel bunker ci sono io. Nessuna donna, nessun bambino. Solo io.
Ventisei.
Oggi Mr Baumaan ha spiegato gli aforismi di Heidegger, collegandoli alle tre leggi antropologiche di Plessner. Cos'è l'uomo? Esiste l'uomo? Aristotele oppure Hobbes?
Ventisette ventotto ventinove trenta trentuno trentadue.
Davvero vuoi andare all'estero? Tesoro, se nostro figlio vuole andare in America a studiare noi lo mandiamo in America. Abbiamo le possibilità economiche per farlo. Io ho paura. Non avere paura. L'America è l'America. Filosofia. Ottima scelta, ragazzo. Tesoro, là c'è mio fratello Alfredo. Fa buon viaggio!
Trentatre trentaquattro.
Trentacinque.
Il cuore batte. Il cuore batte. Sono solo qua dentro. Credevo che non potesse mai succedere. Prima la Columbine. Poi il Virgina Tech. Ora qui. Finora tutto echeggiava, rimbombava, era lontano.
Passi. Decisi. Verso di me. Ora. Verso la mia aula. Non voglio morire. Devo inventarmi qualcosa. Devo inventarmi qualcosa. Devo inventarmi qualcosa.
Trentasei.
La porta è spalancata. Maledetto bastardo. Sento il cuore esplodere.
Siamo di fronte uno all'altro.
Pistola puntata.
Comincio a piangere.
Trentasette.
Buio.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- grazie Daniela, una cosa terribile - armi a scuola, armi in libera vendita, armi.
lacrime dal cuore. amarissime.
grazie mille!!!
Guido
Anonimo il 11/06/2010 08:17
Un racconto che analizza un attimo di follia! Inspiegabile per i più,
successo purtroppo, vite perse solo per quell'attimo di follia...
Bravo Guido, è sinonimo di orrore un fatto del genere... armi a scuola,
penso, l'indifferenza per un disagio mentale che forse poteva essere
riconosciuto e avrebbe evitato il tutto.
Buona giornata Guido
- grazie Lau, analisi perfetta, nient'altro da dire. la conta è riferita ai colpi di arma da fuoco che il protagonista sente in giro per l'università mentre è intrappolato nell'aula. ogni volta che sento parlare di quelle due stragi mi vengono i brividi (sarebbero tre, ma la prima è accaduta intorno al 1925 - comunque atroce).
elefante: ho preso ispirazione dalla famosa metafora de "l'elefante dentro la stanza", ovvero un problema gigantesco che però nessuno sembra/voglia notare. questa però non è mia. è di Gus Van Sant. il film è appunto Elephant. atroce, bellissimo, tristissimo.
(tu di che film stavi parlando?)
grazie mille Lau, sei sempre grande
Buonanotte
Guido
- grazie Nunzio, credo che il tuo commento sia più riferito alla vena che ho in questo periodo - non posso darti torto - spero ti sia piaciuto
buonanotte e grazie ancora!
Guido
- grazie Michele, i tuoi commenti mi fanno sempre piacere, condisci il tutto con un pizzico di sana ironia mi dispiace ma finchè posso continuerò a correre - forse ti concedo una tregua nel weekend perchè non sarò a casa, però mai dire mai
grazie mille
buonanotte
Guido
- ... la conta credo si riferisca ai corpi...
più che ai passi...
oltre che forse essere il numero di gocce.. dell'. antidepressivo...
due stragi davvero sconvolgenti..
l'assassino adolescente
di altri adolescenti
un border superato
al punto del non ritorno..
le componenti credo siano riferite alla compulsività verso la famiglia e le aspettative
grandi o esageratamente esasperate da personalità problematiche e sole.
...
un tema forte...
.. l'elefante..
mi ricorda il pezzo di un film
ma in quello il ragazzo che non era riuscito a costruire un elefante per una prova di fisica aveva cercato di farsi del male e non di farne...
ma il film era"leggero"..
non aveva bisogno di sconvolgere per dimostrare un disagio...
ma lo trasmetteva... tutto.
e qui perchè??
interessante... e soprattutto.. hai nominato H!!!!!!
grande H!!
ok.. la smetto!
Lau
Anonimo il 10/06/2010 22:51
Come il magma fluido a volte prepotentemente emerge a formare creste, pinnacoli, rupi, così i pensieri a volte hanno bisogno di concretizzarsi, anche in forma libera.
L'importante è avere quel fuoco dentro, senza il quale...
Comunque bello... OK
Ciao
- Psichedelico.
Ultimo avviso. Vai a leggere il cronologico e dimmi quanto tempo è passato dal mio ultimo commento?
Ti prego, fammi respirare. Mi era appena venuto uno spunto, ho dovuto interromperlo per leggere la tua ultima.
Ultimo avviso: ti cito per danni artistici.
Adesso fa il bravo e dormi che mi devo concentrare su ser Guittone.
Notte!!!!
- grazie Paolo, ho capito il tuo commento. Spero che questa atroce "cosina" ti sia comunque piaciuta.
Guido
Anonimo il 10/06/2010 21:54
Non me la sento di dire nulla, eppure trovo scortese non lasciare un'impronta del mio passaggio.
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0