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Sul filo dei ricordi
Luce.
"Voglio dimenticare... voglio dimenticare."
Buio.
La battaglia era quasi alla conclusione. L'intero gruppo di Daniel era ormai passato a miglior vita e lui non aveva che un solo obiettivo. Anzi due: salvarsi e mettersi in contatto con la propria donna.
«Dove sei piccola, dove sei?!? »
Niente da fare, il collegamento telepatico era troppo disturbato dai boati della guerra che continuavano a circondarlo, sempre più forti, sempre più forti, sempre più forti.
«Cazzo! »
Uno di quei maledetti era proprio dietro ai resti di una macchina che una volta era di qualcuno vivo. Occasione ghiotta, troppo ghiotta, per farsela sfuggire. A impreziosire la preda la possibilità di usare la centralina per le comunicazioni che quello continuava a usare parlando quella lingua intraducibile, un mezzo per riuscire a chiamare truppe di rinforzo e la sua piccola.
Con un urlo da squarciare l'aria Daniel si gettò addosso al nemico sparando a raffica senza logica ma solo con la forza della disperazione, la forza della rabbia, la forza della tristezza, la forza dell'orrore, la forza della sopravvivenza.
Luce.
"Dimenticare... dimenticare..."
Buio.
«Qui soldato Daniel Duff, del reparto 4775J, chiedo rinforzi immediati nel settore 54L, urgente necessità di forza aerea e... »
«Chi è il tuo ufficiale, soldato Duff? »
«Il mio comandante ERA il tenente Witter, insieme a lui sono morti tutti i miei compagni, mi trovo solo e ho una dannata voglia di fumare. »
«Ricevuto stiamo mandando i FlyDevil a fare un po' di piazza pulita, coraggio Duff resisti, tra qualche minuto uscirai da quell'inferno. »
«Roger passo e chiudo. »
Lampo di luce.
- Hai un ultimo desiderio alieno?
- Come cosa chi? - Daniel era in piedi legato a un palo di legno. Immobile.
Di fronte una fila di nemici con armi puntate verso di lui. Sette nemici.
- Hai un ultimo desiderio prima che sia eseguita la tua condanna a morte? - gli urlò il loro ufficiale.
- Condanna? Morte? Ma... abbiamo vinto! Sono arrivati i FlyDevil e...
Buio.
- Noooo!
L'ennesimo incubo... povero Daniel.
Pose le proprie mani sul volto e cominciò un pianto che finì quando il telefono prese a squillare.
- Pronto? - chissà perché quando si risponde al telefono si dice pronto, si chiese mentre dall'altra parte non vi era altro che silenzio.
- Pronto? Pronto!!!?!... ma vaffanculo...
Gettò il cordless oltre il mobile sfiorando di poco la fotografia scattata qualche anno prima sull'isola. A quel punto, dato che era già sveglio, si avviò verso la sala per farsi un drink con il suo ultimo miglior amico. L'Alcoolismo.
Prese la bottiglia di Ballantines e se ne versò un bicchiere. La solita scenetta.
- Salute.
Iniziò a bere direttamente dalla bottiglia.
- Ciao.
- Ciao. Tutto bene? - gli chiese Daniel.
- Abbastanza bene grazie, tu?
- Una meraviglia. Vuoi un goccio?
- No grazie, quella roba uccide - disse quello accendendosi una sigaretta.
- Guardiamo un po' di tv?
Daniel si guardò intorno per un buon quarto d'ora prima di rendersi conto che era completamente solo.
Fanculo, pensò.
Tornò a dormire. Falso. Tornò a bere. Tipico mentire a se stessi in quelle condizioni. Già. Ma mentire riguardo a cosa?
Il telefonino cominciò a squillare, era Michael, il suo miglior amico. Nonché suo collega.
- Dimmi.
- Sono in giro con i ragazzi, vuoi un po' di compagnia? - gli chiese Michael.
- Sono già in compagnia - disse Daniel facendo l'occhiolino a Perseo, il suo cane.
- Donna?
- Donne.
- Spazio per noi?
- No.
Daniel spense il telefonino gettandolo contro il muro ingiallito del soggiorno.
Sentì la presenza di prima.
Lui era tornato.
- Perché gli hai messo giù? - chiese a Daniel.
- Mi irritava.
- Fatti una doccia, puzzi come una fogna aperta.
- Ma a noi piace questa puzza, vero Perseo?
- Perseo dorme.
- Lo so.
Adesso Daniel era nuovamente solo in quell'enorme appartamento di 70 metri quadrati. Occhiaie da far paura. Emanava un tale tanfo di alcool che sembrava si fosse scolato un'intera bottiglia di scotch. Difatti era così dato che si era pure bevuto il bicchiere che aveva riempito per offrirlo a nessuno.
Nessuno.
Nessuno.
Nessuno.
Sul fondo del soggiorno, lo sgabuzzino. Nello sgabuzzino tutta la sua vita, la beretta calibro 14 d'ordinanza, l'AK49 e l'M23A di non ordinanza, i passamontagna, tutta la raccolta dei Nirvana e di Alan Ford e perfino un libro di Orwell. E le foto. Migliaia di foto. Per essere uno sgabuzzino pieno di senso esso mancava di senso.
Daniel aveva buttato la chiave in qualche discarica alla fine dell'ultimo assalto, per cui nemmeno lui poteva accedere a quella cassaforte di legno. Ma non per chissà quali motivi etici o che d'altro, semplicemente perché la forza fisica gli si era ridotta a quella di un grissino. Ogni volta che provava a sfondare la porta a spallate sveniva dal dolore.
Daniel non era più solo. Di nuovo.
Lui era tornato.
- L'abbiamo trovata, Daniel.
- Cosa?
- L'abbiamo trovata.
- Non è possibile.
- Ho la faccia di uno che scherza?
- No... no... dov'è? Dov'è?!?
- Ti aspetta. Ti ci accompagno io.
- Ho il tempo di lavarmi?
- Solo se cominci a ricordare.
Daniel rimase senza parole, stupito e spaventato dalla proposta di quell'essere tanto sconosciuto quanto conosciuto. Daniel sentì l'irresistibile voglia di togliersi la maglietta.
Luce.
Sette fori.
Sul petto, sull'addome.
Non cicatrici.
Fori.
Fori.
- Volevi dimenticare, te l'ho concesso. Ma è tempo che tu ricordi e ti alzi dal torpore in cui sei naufragato.
- Io sono morto vero?
- Già.
- Ma allora i FlyDevil...
- Non posso dirti nulla. L'unica soddisfazione che posso darti è dirti che nonostante la tua condanna a morte, alla fine il tuo esercito ha vinto.
- Bella soddisfazione del cazzo.
- Lei ti aspetta Daniel. Sorridi per Dio o per Satana o per chiunque tu voglia.
- Hai ragione. Ma dimmi. Tu. Sei la morte?
- Qualcosa di meglio. O forse di peggio. Sono il Custode della Memoria"
- Ah...
- Non sforzarti di capire, sappi solo che hai avuto un privilegio che ben pochi hanno avuto.
- Dimenticare.
- Esatto. Mi sei simpatico.
- E Melanie come è...
- Che importanza ha?
- Scusa hai ragione.
- Ci mancherebbe.
Uscirono di casa. Daniel si girò verso il Custode.
- Posso chiederti un'ultima cosa?
- Dimmi.
- Fammi dimenticare di aver dimenticato.
- Nessun problema.
Luce.
Buio.
Buio.
- Oddio nooooooo!!!
Ancora quel brutto sogno. Povera Melanie.
Sudore e il cuore in gola.
- Daniel, l'appartamento, quell'essere... devo smettere di bere...
Melanie si alzò per andare in bagno e durante il tragitto fece una carezza a Perseo che la seguiva ovunque lei andasse. Dopo la pipì Melanie si affacciò dalla finestra del suo appartamento e cominciò a guardare quella cosa che assomigliava all'orizzonte.
Una lacrima.
- Vuoi una sigaretta?
- Sì grazie... mi fai accendere?
- Con piacere.
Lui la guardò.
- Posso fare qualcosa per te?
- Voglio dimenticare.
- Ne sei sicura?
- Sì. Non ce la faccio più.
- Lo abbiamo trovato, Melanie. Non ce ne sarà bisogno. Puoi tornare a ricordare.
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0 recensioni:
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- di tutto un po' caro Salvatore - tutto ruota intorno al Custode, Melanie e Daniel vivono e muiono in due dimensione che hanno le stesse regole
però mi piace che il lettore si faccia il proprio viaggio, lasciando ampi margini di interpretazione ![](images/rosa/smiles/felice.gif)
grazie mille di essere passato!
spero ti sia piaciuto
buonanotte
Guido
- Fammi capire eran morti tutti e due o solo pazzi alcolizzati. Era vera l'invasione terrestre a danno degli alieni o un incubo di un pazzo. Chi dei due Daniel Melanie non esisteva che nella mente dell'altro. E quello era la pazzia? Qui c'è n'è abbastanza da far impallidire il regista di the others.
![](images/rosa/smiles/lol.gif)
- Grazie mille Anonimo, i tuoi complimenti li apprezzo molto!
Guido
@Nunzio: tranquillo, quando hai tempo ![](images/rosa/smiles/felice.gif)
Anonimo il 17/06/2010 14:08
Bel racconto, si legge bene, riesci a tenere sulla corda il lettore con abilità.
bravo
Anonimo il 17/06/2010 08:44
Ciao Guido, ho appena finito di scrivere e sono stanco morto. Ripasso più tardi per leggere il tuo racconto.
- grazie a entrambe, è un racconto a cui sono particolarmente affezionato - avevo paura che la lettura risultasse un po' difficile, ma vedo con piacere che non sono sorti dubbi, anzi.
Perseo... mi sa che ci farò qualche lavoretto su...
buonanotte Dani!
buonanotte Lau!
Guido
Anonimo il 16/06/2010 23:41
Cinque stelline *****
senza commento...
è troppo bello questo racconto, Guido!
![](images/rosa/smiles/ciao.gif)
- porca l'oca!
bellissimo...
il ricordo di un ricordo che dimentica di dimenticare???????????????
...
mi é piaciuto molto,,, e Perseo lo adoro!!!!!!!!!!!!!!
![](images/rosa/smiles/felice.gif)
cinquestelline!!!!!!!!!!
Lau![](images/rosa/smiles/occhio.gif)
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