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Una strategia vincente
Il termine Auto - Aiuto indica un insieme di strategie idonee a rafforzare le capacità di ogni individuo ad applicare le tattiche adatte per superare una problematica personale o familiare.
I gruppi di Auto - Aiuto sono formati da persone che si trovano assieme per superare disagi comuni attraverso il reciproco sostegno emotivo. Le persone che vi partecipano si impegnano per il loro cambiamento attivandosi in prima persona per affrontare le loro difficoltà; partecipando alla vita di questi gruppi si ha la possibilità di dare ascolto ai propri corpi, alle proprie menti, ai propri comportamenti e si possono aiutare gli altri a fare la stessa cosa.
La persona acquisisce una propria consapevolezza, stabilisce nuovi legami, comunica e si confronta con gli altri. La discussione del gruppo favorisce le relazioni dirette (faccia a faccia) e promuove l'assunzione di responsabilità da parte del singolo.
Le persone vivono nel gruppo un medesimo problema, condividono la loro storia e le loro esperienze attraverso la partecipazione e l'impegno personale. Il confronto tra le diverse situazioni, sono gli strumenti indispensabili per superare il problema comune. Ogni persona che partecipa al gruppo ascoltando e comunicando ne aiuta un'altra in difficoltà e, proprio per questo, ciascun membro aumenta il senso di autostima, di autoefficacia delle proprie capacità e potenzialità positive.
Quando mi capita di trovarmi a dover testimoniare del perché io credo nella pratica dell'auto-mutuo aiuto in quelle occasioni con tante facce che silenziose attendono qualcosa, semplicemente racconto alcuni episodi della mia vita che, come spesso accade, non è poi così semplice da affrontare.
La consapevolezza è l'elemento indispensabile per vivere serenamente la propria esistenza. È inutile negare i disagi perché esistono a prescindere, meglio farli propri e non potranno più coglierci di sorpresa.
Mi piace vederla un po' così, i malesseri, il disagio, i brutti momenti li puoi scavalcare, evitare e t'illudi di averli sconfitti. Non potrai mai fermarti a riflettere, sono come fantasmi che t'inseguiranno inesorabilmente, quando ti fermi ti assalgono... e allora scappi, ma loro diventano sempre più forti; l'unica via d'uscita è disperata, devi tirar fuori le risorse che hai, voltarti nonostante la paura ed affrontarli; facendoli amici li sconfiggerai!
Ma d'altra parte dove trovare le risorse e le energie per affrontare realmente la situazione, e se poi non ne esco? A cosa vado incontro? Uscirne da solo è spesso molto difficile, d'altro canto, parlarne con qualcuno può servire a far scattare sensi di commiserazione o peggio compassione e quelli non ti servono che per sentirti ulteriormente solo: diverso con chi ha da darti solo perché gli fai pena o da chi non vuole darti perché gli fai rabbia. Non puoi pretendere di più, come può un interlocutore qualunque mettersi nei tuoi panni, capire cosa realmente gli vuoi dire...?????
La mia fortuna è stata quella di essere indirizzato ad un gruppo di auto aiuto (Alcolisti Anonimi) composto da gente che come me viveva ossessionato dall'alcol, mi sono accorto con sorpresa come tutti lì parlassero la stessa lingua, come tutti riuscissero a condividere ciò che stavi dicendo, come tutti prontamente dessero il loro contributo nell'esprimere con "effetto specchio" i singoli punti di vista; mi sono accorto con stupore che come per magia il fantasma si concretizzava in "versione 3d" al centro del cerchio - non era magia, ma la ricchezza palpabile della realtà del nostro vissuto focalizzata con molti occhi che, se pur diversi guardavano le stesse forme.
Bene, eccoci tutti riuniti.
Disponiamo le sedie in cerchio, in modo da poterci guardare tutti in viso e cerchiamo di cominciare all'ora fissata.
Leggiamo l'Enunciato e apriamo la Riunione, chiarendo subito e con decisione alcuni punti:
Che tutto ciò che verrà detto nel gruppo, nel gruppo rimarrà.
Che chi non se la sente ancora di parlare, non è obbligato a farlo, non subirà alcuna pressione in tal senso, né verrà giudicato negativamente per questo motivo. Semplicemente "regalerà" le sue confidenze in un altro momento. Tutti hanno i propri tempi e le proprie necessità.
Che nessuno verrà criticato per quello che fa o non fa, presente o assente che sia.
Prendiamo la parola presentandoci solo col nostro nome di battesimo, usando il "tu", dando una motivazione del perché abbiamo voluto partecipare a questo incontro. Gioverà a ciascuno e ci aiuterà a creare tra di noi un legame di appartenenza
Emergeranno bisogni, paure, problemi, ma anche proposte, domande, risposte.
Alla fine dell'incontro recitiamo la "Preghiera della Serenità" per tenendoci per mano.
Ripetiamo questa semplice azione alla fine di ogni Riunione.
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