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Giulio è morto

Giulio è morto. Una sensazione di leggero stordimento, di straniazione, quasi di angoscia mi frulla in corpo. Ma non è per lui. È a causa della "vibration" che gli abbiamo voluto dedicare, nonostante le raccomandazioni delle autorità.
Guardo mia moglie, seduta di fronte a me, che si sta lentamente riprendendo. Giulio è, era, il suo fratello più piccolo. Gli ha voluto sempre un bene speciale, lo ha coccolato e protetto, sapendolo così sensibile. È stato terribile per lei vederlo invecchiare, osservando le sue capacità che si degradavano un giorno dopo l'altro.
Giulio è morto. Ha cominciato perdendo lo smalto dei suoi splendidi trent'anni. Per prima cosa gli è comparso qualche filo bianco fra i capelli, poi il suo viso si è fatto più asciutto. Le prime rughe gli hanno donato un'aria matura, facendo svanire quel broncio adolescenziale che era la sua caratteristica.
Più avanti il suo fisico ha iniziato ad appesantirsi, ma piano piano, come se il passare degli anni depositasse piccoli strati di una materia meno elastica nei suoi muscoli. Eppure la sua mente era sempre sveglia, brillante. Sembrava anzi migliorare col tempo. I suoi discorsi si facevano più profondi, di una saggezza che a volte ci dava i brividi.
Poi è diventato tutto bianco, la sua schiena ha incominciato ad incurvarsi, i movimenti si sono fatti lenti ed impacciati. Noi non sapevamo che fare. Non c'era rimedio a quello sfacelo e nessuno era in grado di dirci come aiutarlo. Ha cominciato ad avere dei disturbi, via via più importanti, fino a quando non è più riuscito ad alzarsi dal letto. Ed è morto.

Abbiamo fatto la "vibration" per sentirci ancora per una volta insieme a lui, per godere il piacere della sua compita allegria. Ho contattato quelli che lo avevano conosciuto, che gli volevano bene, per vedere chi ci stava. Alla fine eravamo davvero tanti. Molti di più di quello che ci saremo aspettati, trattandosi di una cosa quasi illegale. Mia moglie ha preparato il software, per collegarci tutti. Poi, all'ora stabilita, ha avviato la sessione con foto di Giulio e le sue musiche preferite. Condizionati dall'apposita device, i nostri sensi si sono dilatati, lasciandosi assorbire dalle immagini e dalla voce di Giulio.
Ora siamo qui, un po' scossi ma consapevoli che lui non c'è più.
Mia moglie mi guarda:
"Ti ricordi quando mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava in lui?"
Annuisco.
Lo aveva osservato, poi gli aveva chiesto se per caso non si fosse dimenticato di prendere la pillolina verde. Lui l'aveva guardata negli occhi e con dolcezza aveva risposto
"Non la prendo più"
E basta.

Giulio è morto. Per fare qualcosa apro il notiziario sulla parete di fronte a me. C'è Fini, che con una spettacolare giravolta porta il suo partito della sinistra radicale ad una alleanza con Berlusconi. Così il Cavaliere può fare il suo governo. È il 78°, mi pare, anche se ormai nessuno li conta più. Si alternano da tempo immemorabile, diventando per noi una sfilza di nomi ormai privi di senso. Casini, poi Berlusconi, poi D'Alema, di nuovo Berlusconi, Bersani, Franceschini, ma anche Cicchitto e Rutelli. Ognuno di loro ha ormai presieduto decine e decine di governi, arrivando con il suo carico di promesse e andandosene lasciando al successore gli stessi problemi.

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5 commenti:

  • Anonimo il 02/09/2010 15:57
    Dalle prime righe avevo pensato alla tragedia di due genitori che perdono un figlio, poi ho capito il senso! Mi è piaciuto.
  • rainalda torresini il 29/08/2010 14:05
    Di alcune cose non ho capito molto anche se il racconto mi ò piaciuto. Realtà o finzione e la pilloletta verde?. Ciao, rai
  • Giovanni Barletta il 26/08/2010 08:53
    Grazie a tutti e due per i complimenti. Visto che ho cominciato da poco a scrivere mi farebbe bene anche qualche critica...
    In quanto all'antidoto, esiste già: vivere al meglio delle nostre reali possibilità, evitando di inseguire facili scorciatoie.
  • Anonimo il 25/08/2010 18:35
    Ottimo esordio!
    Fantascienza che si mischia alla realtà!
    Scritto magistralmente!
    Bravissimo!


    A. R. G
  • Michele Rotunno il 25/08/2010 16:43
    Dapprima ho pensato che la malattia fosse la senilità precoce, oggi non molto rara, poi mi sono ricreduto quando hai nominato i politici.
    Daccordo è un racconto di fantascienza ma, per l'amor di Dio scrivilo a caratteri cubitali perchè se lo viene a sapere Silvio allora non ce lo leviamo più di torno e, in mancanza di pillole verdi non ci resterebbe che il puro piacere di un immediato e angoscioso suicidio.
    Se puoi, inventati anche un antidoto.
    Simpaticissimo racconto, ben scritto e scorrevole.
    Ciao

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