racconti » Racconti gialli » Una storia d'amore in giallo
Una storia d'amore in giallo
Un giorno di novembre al tramonto, si salutarono con un bacio sulla bocca.. La loro storia durava da un anno ed era stata vissuta attimo per attimo senza nessuna inibizione prendendo giorno per giorno quello che la vita dava loro, Sapevano entrambi che la loro storia non poteva durare : lui era sposato, lei era la donna di un boss.
Entrambi avevano vissuto una vita normale fino a quando non si erano incontrati per caso, è fu colpo di fulmine! La seconda volta che si rividero fecero l'amore e per entrambi fu la certezza di essere fatti l'una per l'altro. Si vedevano di nascosto e rubavano alla vita le ore che potevano ed erano felici immensamente.
Ma il destino era in agguato e più che il destino era il sesto senso della moglie di Walter che cominciò ad avere qualche sospetto. E da li cominciò tutto.
Walter aveva sposato Giulia cinque anni prima ma in pratica si conoscevano da quando erano liceali e si frequentavano con assiduità. Si laurearono insieme e poi come aveva deciso il destino si sposarono.
Giulia era molto innamorata di Walter che provava molto affetto per lei, e la decisione di sposarsi l'aveva. presa per accontentare la sua famiglia e la famiglia di lei che erano legate da molti anni di amicizia.
Erano due famiglie con grandi patrimoni ed avevano fatto molti progetti su di loro, anche perché entrambi erano figli unici; ecco perché al momento del matrimonio erano stati messi a capo delle loro Aziende.
Erano ormai diventate due persone molto importanti nella loro sfera sociale : i loro amici si potevano trovare nell'alta finanza, fra banchieri, ambasciatori e così via. Quasi ogni giorno erano invitati a qualche festa ed erano guardati da tutti con benevolenza e se vogliamo anche con un pizzico di invidia.
Quando conobbe Laura e si guardarono negli occhi capì che la sua vita era vuota e Laura era la persona che l'avrebbe riempita. Il giorno dopo si rividero di nascosto e fecero l'amore e Walter capì cosa gli mancava: la passione!
Laura era diventata la donna di Giovanni Taormina, un piccolo boss che man mano aveva aperto una serie di locali notturni in città e provincia e si diceva che gestisse un importante traffico di droga, lo era diventata non per sua volontà ma per volere di Gianni che la teneva legata a se con violenze e minacce ma anche riempiendola di regali e sistemandola in un grande appartamento in uno dei quartieri più belli della città.
La vita di Walter era letteralmente cambiata da quando aveva conosciuto Laura e questo cambiamento lo aveva notato anche Giulia che si era insospettita e aveva cominciato a cercare qualche indizio, seppur piccolo per dare credito ai suoi sospetti. Trovò qualcosa che la indusse a seguirlo quando Walter usciva e dopo tanti pedinamenti un giorno lo vide incontrarsi con Laura: restò impietrita dalla gelosia e in quel momento pensò che avrebbe voluto vendicarsi. Continuò a seguirli e poi quando Walter e Laura si lasciarono, Giulia segui Laura per sapere chi fosse era e dove abitava. Quando la sera si vide con Walter fece finta di niente e continuò a comportarsi come se niente fosse, ma dal giorno dopo cominciò ad informarsi su Laura e seppe che era la donna di Gianni Taormina. Nella sua testa cominciò a pensare alla vendetta e cercò di restare lucida per pensare ad un piano e ideò che per lei ci avrebbe pensato Gianni: trovò il numero di telefono del nigth club in cui aveva i suoi uffici e da un telefono pubblico chiamò.
"Pronto, sig Taormina?" --- "Si, chi parla? - " Non ha importanza, volevo solo dirle che la sua amata Laura ha una relazione con un certo Walter De Mauro e che si vedono tutti i giorni in un piccolo appartamento di Walter che si trova in via Rosselli " __"Ma chi parla, chi è lei? " Giulia riattaccò, il primo passo lo aveva fatto e non ne era per niente pentita.
Gianni restò in silenzio a pensare: poteva avere mille donne ma il solo pensiero di essere tradito lo faceva andare su tutte le furie ma si calmò e pensò che voleva sapere tutta la verità e poi pensare al da farsi.
Il giorno dopo chiamò Tano e Cariddi, due suoi scagnozzi, e ordinò loro di seguire Laura e di tenerlo informato su tutti i suoi movimenti e riferir a lui. Laura come al solito alle 19. 00 uscì , prese un taxi e si diresse all'appuntamento con Walter nell'appartamento di via Rosselli. Tano e Cariddi fedeli all'incarico ricevuto la seguirono e da lontano la videro nell'atrio del palazzo che si salutava con un bacio sulla bocca con un uomo che la stava aspettando. Telefonarono a Gianni e chiesero se dovevano intervenire, ma Gianni rispose di no e di aspettare e poi seguire l'uomo e sapere tutto di lui. Intorno alle 22. 00 Laura e Walter uscirono dal palazzo, lei salì su un taxi che avevano chiamato e già aspettava e lui si diresse verso la sua auto parcheggiata poco distante. Tano e Cariddi lo seguirono fino alla villa e seppero come si chiamava e tutto ciò che dovevano sapere di Walter. Tornarono e riferirono a Gianni ed egli ebbe la certezza che era vero A Laura ci avrebbe pensato dopo, adesso voleva capire chi aveva avuto interesse a metterlo al corrente del tradimento della sua donna e perché. La voce al telefono era di una donna, ma chi?..
Gli venne in mente che poteva essere la vendetta di una donna abbandonata da Walter oppure. ! ! Gli venne in mente un'idea, prese l'elenco del telefono e trovò il numero di Walter De Mauro, chiamò e quando Giulia rispose riconobbe la voce e tutto gli fu chiaro. La donna che lo aveva messo al corrente era una moglie tradita... ma perché , cosa voleva ottenere, la cosa più logica per una moglie tradita sarebbe stato prendere di petto il marito e fargli capire che era al corrente di tutto, ma lei aveva agito in un modo del tutto inconsueto come se si fosse preoccupata più di punire l'amante di suo marito che il marito stesso. Gianni era un uomo collerico e violento e anche vendicativo, avrebbe potuto facilmente eliminare fisicamente Laura e farne sparire il corpo ma pensò ad una vendetta diversa : Walter doveva pagare per aver osato mettere gli occhi sulla sua donna ma doveva pagare in modo da ricordarselo per tutta la vita, poi avrebbe pensato a Laura.
Quella sera come al solito Laura si preparò per uscire quando Gianni gli chiese di andare al night club con lui : lei rimase per un attimo disorientata per la richiesta ma seppur a malincuore gli rispose- "Va bene caro, come vuoi tu anche se avevo intenzione di andare in centro per fare un poco di shopping, no importa andrò domani! " -"Si, si andrai domani "- rispose Gianni. Laura aveva appuntamento con Walter e Gianni l'aveva sentita parlare al telefono quindi era al corrente anche dell'ora. Gianni dal momento che gli aveva detto di andare con lui, non la lasciò un attimo e Laura non ebbe modo di avvisare Walter Nel frattempo Tano e Cariddi andarono verso Via Rosselli e aspettarono l'arrivo di Walter che dopo aver aspettato una mezz'ora nell'atrio del palazzo, salì nell'appartamento ad aspettare Laura. Dopo un po' Tano e Cariddi salirono anch'essi e arrivati davanti alla porta si coprirono il viso con un passamontagna e suonarono il campanello. Walter andò verso l'uscio dicendo -"Finalmente, mia cara " e aprì . Si trovò dinnanzi due persone incappucciate uno dei quali gli puntava una pistola al viso -"Stai buono e non ti succederà niente" - L'altro nel frattempo gli appoggiò un tampone sulla bocca ed egli capì subito che lo stavano narcotizzando; l'ultimo suo pensiero fu che lo stessero sequestrando poi più nulla. Walter fu legato e imbavagliato e lasciato li. Tano e Cariddi dopo essersi tolti il passamontagna si avviarono all'auto in sosta poco lontano. Adesso avevano il compito più difficile: la seconda parte del piano. Andarono a casa di Walter e dal retro, rompendo il vetro di una finestra, si introdussero in casa e si misero ad aspettare che Giulia rientrasse cosa che fece di li a poco; come aprì la porta si sentì afferrare da due robuste braccia attorno alle spalle e tappare la bocca: perse i sensi e cadde a terra. Tano estrasse la pistola. mise il silenziatore e gli sparò due colpi diritti al cuore da distanza ravvicinata e gli mise un bottone della giacca di Walter in mano.
Tornarono in Via Rosselli e con le chiavi che avevano sottratto a Walter, entrarono e lo trovarono ancora sotto l'effetto dell'etere. gli sciolsero i legacci, gli liberarono la bocca, gli misero la pistola in mano e gli fecero sparare due colpi in un cuscino in direzione del caminetto spento. Tano andò a cercare i due proiettili nella cenere, li trovò se li mise in tasca, prese il cuscino lo mise in una borsa di un negozio di abbigliamento e uscirono dall'appartamento senza essere visti da nessuno. Buttarono la pistola in una discarica e bruciarono il cuscino. Era tutto a posto: la vendetta di Gianni era cominciata!
Ida De Magistris, la madre di Giulia telefonò a casa della figlia, lo faceva tre o quattro volte al giorno, ma non ottenne risposta: " Sarà uscita" - pensò e abbassò la cornetta. Uscì sapendo già dove l'avrebbe trovata. al circolo del bridge che faceva una partita con le amiche. Entrando non la vide e domandò - "Avete visto Giulia? " No, nessun l'aveva vista. Pensò che lei e Walter avevano voluto stare soli per una serata in piena intimità; si liberò un posto ad un tavolo e cominciò a giocare a bridge. Intanto Walter si risvegliò da quel profondo torpore e senti che aveva un gran mal di testa: si guardò intorno e vide che era in casa, quindi non lo avevano sequestrato come aveva temuto quando lo avevano aggredito, forse era stata una rapina in casa; si alzò con un po' di fatica e controllò quello che mancava: certamente non c'era molto da rubare in quella casa dato che veniva usata molto raramente e solo da Walter, infatti lui e Giulia vivevano nella villa che i genitori di lei gli avevano regalato in occasione del matrimonio. No, non mancava niente almeno a prima vista, era tutto in ordine, si guardò nelle tasche controllò il portafoglio, le carte di credito, il libretto degli assegni, anche quei pochi contanti erano a posto...!?!? Ma allora perché era stato aggredito? Guardò l'orologio: segnava le 8, 15 aprì la finestra e vide che era giorno quindi capì che era rimasto addormentato sotto narcosi tutta la notte. Pensò a Giulia, a quello che avrebbe pensato, l'aveva vista un po' strana negli ultimi tempi, forse sospettava qualche cosa, ma conoscendola bene sapeva che se avesse avuto un qualche sospetto glielo avrebbe detto subito magari con una scenata, ma comunque non sarebbe stata sicuramente zitta.
Telefonò a Giulia a casa ma non rispose, chiamò al cellulare, era libero ma non rispondeva; allora telefonò a casa dei genitori di Giulia - "Pronto, ciao Ida sono Walter, mi puoi passare Giulia per favore " - "Walter, ma Giulia non è qui; ma non eravate insieme ieri sera? " - " No, poi ti dirò ". Scese e si diresse verso l'auto posteggiata poco lontano da casa come il solito. Ora doveva trovare una scusa per Giulia, il motivo per cui si trovava nella casa di via Rosselli e tutto quello che gli era successo dalla sera prima. Riprovò a telefonare sia sul telefono fisso, e non rispose pur avendo l'apparecchio sul comodino, e sia sul cellulare : niente risposta!
Intanto, come tutte le mattine alle 8, 30, Norma la donna che si occupava della casa apri il cancello con le chiavi che aveva in consegna e attraversò il giardino, aprì il portoncino principale ed entrò in casa, cominciò a preparare la colazione e dieci minuti dopo bussava alla porta della camera da letto di Giulia e Walter : non ottenendo risposta bussò di nuovo e disse -" Signora Giulia sono le 8, 40 la colazione è pronta " - Non ricevendo risposta girò la maniglia ed aprì la porta : il letto era intatto nessuno vi aveva dormito. Allora pensò che forse erano rimasti a dormire a casa dei genitori di lui o di lei. Si avviò nel salone per telefonare, e lo spettacolo che gli si presentò agli occhi per poco non gli fece venire un colpo : la signora Giulia era riversa sul pavimento in una pozza di sangue. Mezz'ora dopo la casa era piena di poliziotti che facevano rilievi e prendevano impronte ; poco dopo, avvisati dal Vice Questore arrivarono i genitori di Walter, Lea e Antonio De Mauro e qualche minuto più tardi Franco e Ida De Magistris, quest'ultima venne colta da un malore e il medico della Polizia gli prestò le prime cure. Lea chiese -" E Walter dov'è ? È successo qualche cosa anche a lui? " Un funzionario domandò chi fosse Walter - " È suo marito " " E dov'è ora? " - " Non saprei, avrebbe dovuto essere quì " In quel momento arrivò Walter il quale vedendo tutte quelle auto della Polizia si sentì gelare il sangue - "cosa è successo, perché c'è la polizia in casa? "Antonio e Lea gli si avvicinarono e abbracciandolo, Antonio disse - " Walter è successa una cosa terribile, Giulia è stata... Ma tu dove eri?"- "Papà , poi ti racconto " - e fece per entrare nel salone ma venne fermato da un agente. Il funzionario gli si avvicinò e gli domandò chi fosse - "Sono Walter De Mauro, il marito " - " Signor De Mauro avremmo bisogno di farle qualche domanda potremmo andare in qualche stanza più appartata? "
- Come mai lei non era in casa, stanotte?
- Commissario, mi è successa una cosa che non so spiegarmi, stanotte sono stato sequestrato legato e narcotizzato poi stamattina mi sono trovato libero e con un grande mal di testa.
- E dove è successo tutto questo? - gli chiese il Commissario prendendo appunti.
- In un mio appartamento che ho in via Rosselli.
- E per quale motivo si trovava la?
- Avevo bisogno di stare un poco da solo.
In quel momento entrò un agente che mostrò una cosa al Commissario che guardò Walter e gli domandò :
- Signor De Mauro vedo che le manca un bottone della giacca, mi sa dire dove lo ha perso... glielo dico io... lo aveva sua moglie ben stretto nella mano sinistra; le comunico che lei è l'indiziato principale dell'omicidio di sua moglie. Agente, lo porti in centrale e avvisi il magistrato per l'interrogatorio, e a lei, signor De Mauro le consiglio di avvisare il suo avvocato.
Walter si sentì crollare il mondo addosso, ebbe la sensazione di precipitare in una voragine senza fine senza la possibilità di aggrapparsi ad un appiglio, sentiva il vuoto completo intorno a se; i fotografi con i loro flash lo intontivano i giornalisti che facevano tante domande e lui non capiva neanche il senso delle parole.
Finalmente pose fine a questa situazione un Agente che lo portò verso un'auto della Polizia che partì a sirene spiegate. La sera tutti i telegiornali diedero la notizia in apertura. "L'ingegnere Walter De Mauro, rampollo di una nota famiglia benestante della città ha ucciso la moglie Giulia De Magistris con due colpi di pistola al cuore. Al momento non si conoscono i motivi che hanno portato l'indiziato a questo tragico gesto.
Per il momento non si hanno notizie più precise. Ed ora passiamo..."
Laura era al nigth club quando il tg diede questa notizia e si sentì gelare il sangue : non poteva essere vero,
Walter non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non era un violento ma un razionale e come tale non si alterava mai, e mai perdeva la pazienza. Non poteva essere stato lui, in nessun modo. Mentre pensava a ciò si accorse che Gianni la osservava e lei cercò in tutti i modi di nascondere i propri sentimenti per non far trapelare la propria angoscia, ma Gianni la guardava con insistenza e aveva sulle labbra un sorriso beffardo.
- Laura, che hai, ti vedo pallida, forse la notizia del tg ti ha impressionato. Lo conoscevi?
- No, non lo conoscevo ma un uomo che uccide la moglie fa sempre impressione.
- Mia cara, in queste cose i motivi sono sempre gli stessi : tradimenti, corna sia di lui che di lei, danaro ecc. che vuoi, può essere che lui abbia scoperto il tradimento di lei, oppure che lei abbia scoperto il tradimento di lui, e che il marito abbia perso le staffe e l'abbia uccisa, sono cose che capitano e del resto la Polizia ha trovato nella mano della moglie morta un bottone strappato dalla giacca del marito. Più chiaro di così ...-
Intanto Walter veniva interrogato in centrale di Polizia alla presenza del suo legale, avvocato Martinelli e il magistrato che procedeva all'interrogatorio era il giudice istruttore Antonelli, giovane magistrato in carriera che aveva guadagnato la fiducia del Procuratore Capo in quanto molto accorto nelle indagini e con un alto senso della giustizia.
- Allora signor De Mauro vuole raccontarci come sono andate le cose nella casa di via Rosselli?
- Signor Giudice, come ho già raccontato ero andato la per stare un po' da solo quando hanno bussato alla porta, sono andato ad aprire e sono stato aggredito da due persone che non ho riconosciuto perché incappucciate, sono stato legato e narcotizzato perché non ricordo più niente; so solo che il mattino dopo ero libero e con un gran mal di testa. Volevo avvertire mia moglie di non preoccuparsi ma non mi ha risposto neanche al cellulare per cui sono uscito e mi sono diretto a casa dove ho trovato voi e...-
- E che cosa le hanno rubato in casa, ha controllato?
- Si, ho controllato e non mancava niente era tutto a posto anche il mio portafoglio con le carte di credito.
- Quindi non le hanno rubato niente, non l'hanno sequestrato, mi dica come se la spiega una cosa così ?
- Signor giudice è da quando mi sono risvegliato che ci penso, ma non riesco proprio a darmi una risposta.
- Signor De Mauro, oggi le hanno fatto lo Stub ed è risultato positivo e se ciò non bastasse, sua moglie stringeva nella mano un bottone che risulta appartenere alla sua giacca, inoltre nella sua casa di via Rosselli non ci sono tracce di effrazioni di alcun genere, quindi noi pensiamo che sia una sua messa in scena architettata dopo l'omicidio di sua moglie per crearsi un alibi, quindi signor De Mauro le comunico qui in presenza del suo legale avv. Martinelli che io la rinvio a giudizio per omicidio volontario di sua moglie.
Nel carcere dove fu rinchiuso, in cella di isolamento, Walter ripensò mille volte a ciò che era successo e non riusciva a darsi una risposta : sapeva di essere innocente ma tutte le prove erano contro di lui, il bottone, l'aggressione che aveva subito ma che non c'era niente che lo provasse l'esame dello stub positivo, lui che non aveva sparato mai in vita sua con un'arma da fuoco. Laura, solo lei sapeva che lo stava aspettando in via Rosselli ma a prescindere dal fatto che non avrebbe mai potuto testimoniare a suo favore per paura di Gianni in effetti al limite avrebbe potuto solo dire che aveva un appuntamento con lui e che non aveva potuto andarci, tutto qui, non sarebbe stata una testimonianza utile per lui, al contrario avrebbe messo in pericolo Laura.
Non vedeva via d'uscita, non aveva prove a suo discarico mentre le prove della sua colpevolezza erano certe.
Due giorni dopo l'avv. Martinelli gli andò a far visita per metterlo a conoscenza dell'evolversi delle indagini.
- Allora, avvocato ci sono novità ? -
- No, signor De Mauro, le prove a suo carico sono quelle che erano e sono molto pesanti e lei rischia il massimo della pena, a meno che non portiamo delle nuove prove... per esempio lei ha detto che quella sera era andato in quel suo appartamento per stare un po' da solo, noi sappiamo che nella sua villa dove abita se avesse voluto stare da solo avrebbe avuto tanto spazio dove stare; a questo punto mi domando se lei non mi sta nascondendo qualche cosa che potrebbe venirci utile per la sua difesa ed ora voglio farle una domanda e voglio una risposta sincera perché io in qualità di suo difensore devo sapere : ha ucciso lei sua moglie?
- No, no, avvocato, sono innocente, non ho ucciso mia moglie anche se le prove sono tutte contro di me.
- E allora lei deve dirmi tutta la verità , per esempio con chi aveva appuntamento quella sera.-
- Avvocato, non posso dirle il nome perché è una donna accompagnata ad un uomo molto pericoloso e temo per la sua vita; d'altronde cosa potrebbe testimoniare? Che aveva appuntamento con me? Lo potrebbe dire qualunque altra donna
- Walter, mi permetta di chiamarla per nome, il fatto importante è sapere perché questa persona che aveva appuntamento con lei non è venuta. Il fatto può essere ininfluente o al contrario molto importante. non c'è qualcuno a conoscenza della vostra relazione che possa testimoniare che vi incontravate con questa signora nel vostro appartamento di via Rosselli e che anche quel giorno avevate appuntamento? Che so, un portiere, un vicino o chiunque altro fosse a conoscenza della vostra relazione.
- Si, c'è un fioraio che ha il suo negozio dieci metri dal mio portone a cui avevo dato incarico che ogni volta che la vedeva arrivare gli porgesse una rosa, ma oltre a questo nessuno era a conoscenza di noi due.
- Bene, questo è già qualche cosa. Intanto le raccomando di stare tranquillo, che appena ci sono novità le farò sapere. A proposito i suoi genitori non hanno ancora ottenuto il permesso di vederla ma sono convinti della sua innocenza anche se non sanno darsi una spiegazione, mentre i suoi suoceri sono chiusi nel loro dolore e non vogliono parlarne con nessuno.. A proposito dovrebbe darmi il nome e l'indirizzo di questa signora perché confermi la sua dichiarazione : stia tranquillo sarà fatto tutto con la massima discrezione e riserbo a garanzia della più totale sicurezza della signora. Certo, però , Walter, avere una relazione con la donna di Gianni Taormina mi sembra quanto più una cosa molto azzardata : ma lei lo conosce bene questo signore? Lo sa che ha più procedimenti penali lui che chiunque altro delinquente della città ? Arrivederci. -
Martinelli arrivato in ufficio telefonò al suo collaboratore Marco Bonelli pregandolo di venire subito allo studio perché doveva assegnargli un incarico di grande importanza.
Marco Bonelli era un maresciallo dei Carabinieri in pensione che aveva passato molti dei suoi anni alla D I A ed era molto esperto in investigazioni, pedinamenti, controlli bancari ecc. e Martinelli lo reputava un ottimo elemento e dopo il pensionamento gli aveva chiesto di collaborare con il suo studio legale e Marco aveva accettato di buon grado anche perché come diceva lui "Carabinieri non si nasce, ci si diventa e poi si rimane Carabinieri per tutta la vita" Aveva 58 anni ma con il fisico asciutto e muscoloso che aveva ne dimostrava non più di 50.
Quando arrivò allo studio, Martinelli lo mise al corrente di tutto ciò che Walter gli aveva detto e che pensava che quella era una pista da seguire perché avrebbe potuto portare a qualcosa perché secondo lui c'erano troppe prove contro e quello che più lo faceva riflettere era il fatto che Walter si dichiarava innocente e cosa più importante era il fatto che lui gli credeva ed allora bisognava trovare le prove dell'innocenza di Walter e assicurare alla giustizia il vero colpevole Bonelli per prima cosa andò in via Rosselli. per sentire il fioraio e lo trovò ben disponibile a rispondere alle domande che Marco gli faceva ed era molto dispiaciuto di quello che era successo alla signora Giulia che conosceva di vista perché , disse, i primi tempi sposati lei e il marito venivano spesso in questo appartamento a fare non so cosa, ma di una cosa sono sicuro, di averla vista una decina di giorni fa ferma qui vicino senza salire in casa, e quando ho pensato di avvicinarmi lei se ne stava andando e allora ho lasciato perdere ; meno male che non è salita perché in quel momento in casa c'erano il signor Walter con la signorina Laura. Certo quello che è successo è una cosa terribile ma non riesco a credere che il signor Walter sia stato capace di commettere questo orrendo delitto. Marco lo ringraziò e andò via ritornò in ufficio per fare il rapporto di ciò che il fioraio aveva dichiarato e discuterne con l'avvocato.
Martinelli insieme a Marco fece il punto della situazione : da quanto aveva dichiarato il fioraio Giulia era al corrente della relazione del marito perché, probabilmente quando è stata vista nei paraggi di via Rosselli stava seguendo il marito ed è quasi sicuro che li abbia visti entrare in casa ma allora perché non è salita anche lei magari per fargli una scenata dopo averlo colto sul fatto? Non è una cosa normale che se ne sia andata senza fare o dire niente. E Laura perché quella sera non è andata all'appuntamento? Penso che dovremmo sentire la versione della signorina Laura perché ci chiarisca dei punti oscuri. Dovremo farlo con tutte le cautele e lontani da Gianni Taormina che se sapesse della relazione sarebbero guai seri per Laura.
Bonelli la sera si recò al nigth club e nel mentre consumava un brandy scrutava intorno a se per cercare di sapere quale era tra le tante donne, Laura. Di li a poco da una porta, probabilmente di una sala privata uscì Taormina : e si, lui si che lo conosceva, con i procedimenti contro di lui che aveva. Lo vide avvicinarsi ad una bella ragazza sui trent'anni, cingergli la vita e baciarla sulla bocca : quella era sicuramente Laura.
Pensò che quella sera non sarebbe andato a dormire presto perché quel tipo di locali di norma chiudono molto dopo la mezzanotte. Infatti quando si accorse che il locale era quasi in chiusura Bonelli uscì dal locale, prese l'auto parcheggiata poco distante e si piazzò in un punto in cui poteva vedere l'uscita del locale e si mise ad aspettare; poco dopo vide Taormina uscire dal locale tenendo stretta Laura, salire su una auto di grossa cilindrata e partire di gran carriera Bonelli li seguì tenendosi a debita distanza ma senza il rischio di perderli e li vide fermarsi e parcheggiare l'auto sotto un palazzo in un elegante quartiere della città, li vide scendere, infilarsi in un portone e poco dopo vide accendersi delle luci in un appartamento al secondo piano.
Per la sua esperienza andò all'esterno dell'atrio dove ci sono i citofoni e vide fra i nomi che non esisteva un "Taormina" ma c'era un "Laura Nobili - 2 P " . La stessa esperienza gli disse che non si sarebbero alzati prima delle 11 e tornò a casa per riposare qualche ora. Alle 8, 30 era già in piedi e telefonò ad un suo amico della Società dei telefoni per cercare il numero intestato a Laura Nobili oppure a Giovanni Taormina a quel determinato indirizzo e numero civico e di richiamarlo al più presto; fece una doccia, prese un caffè e usci di casa per andare allo studio Martinelli per mettere a conoscenza il suo capo delle novità.
Alle 10 in punto l'amico dei telefoni gli diede il numero che corrispondeva a Laura Nobili e poco dopo Martinelli e Bonelli uscirono per andare a parlare con Laura. Arrivarono nei pressi del palazzo e videro che l'auto con cui Laura e Gianni erano arrivati la sera prima era ancora parcheggiata allo stesso posto e si misero ad aspettare.
Alle 11, 15 Taormina uscì , salì in auto e partì. Martinelli compose il numero di Laura - " Pronto, Laura Nobili?" - " Si, chi parla?" - "Sono l'avvocato Martinelli e vorrei parlarle di Walter De Mauro, se non è sola e non può parlare dica -ha sbagliato numero - e riattacchi " - Ci fu un silenzio di qualche decina di secondi poi - "Cosa vuol sapere? " - " Veramente vorrei parlarle di persona evitando per la sua sicurezza di salire io nel suo appartamento : Se vuole, il mio studio è lontano dalla zona del suo appartamento e da quello del nigth club del signor Taormina e potremmo parlare in tutta sicurezza. Mi può telefonare al numero che può trovare sull'elenco ed io sarò disponibile a qualsiasi ora. Un consiglio : se ha in casa un telefono che registra le telefonate in arrivo e in partenza, si ricordi di eliminare dalla rubrica il numero da cui la chiamo.
Ritornarono allo studio per fare il punto della situazione alla luce del fatto che Laura Nobili non aveva interrotto la comunicazione e non aveva esplicitamente rifiutato la possibilità di andare all'appuntamento.
Martinelli pensò che questa era una carta molto importante che avrebbero dovuto giocare con astuzia e fare in modo che se Laura sapeva qualcosa di importante, si sentisse sicura di parlare e collaborare. Certo che bisognava trovare le prove dell'innocenza di Walter senza arrivare al processo perché con le prove di colpevolezza che ci sono, sarebbe condannato al massimo della pena per omicidio volontario. Nella sua carriera l'avvocato Martinelli aveva difeso in sede penale molte persone certamente colpevoli ma il dovere dell'avvocato difensore è anche cercare di far ottenere agli imputati attenuanti, sconti di pena, libertà provvisoria, arresti domiciliari ecc. Questa volta sentiva che avrebbe dovuto battersi per non fare condannare un innocente.
Il giorno dopo verso le 11, 30 arrivò in studio la telefonata di Laura - "Pronto, avvocato Martinelli sono Laura Nobili e volevo dirle che non so come fare per venire da lei perché negli ultimi giorni Gianni mi ha messo alle calcagna due suoi uomini che mi seguono dappertutto e non riesco a muovermi più liberamente e quindi non so come fare " - "Va bene, signorina Nobili, mi descriva questi due uomini e poi vedremo di inventarci qualche cosa "-
Bonelli quella sera si appostò nei pressi del nigth club e attese che aprisse e quando vide Laura entrare e due persone che la seguivano a pochi passi, dalla descrizione capì che quelli erano gli uomini di Gianni e scattò loro alcune foto digitali, tornò allo studio le scaricò sul computer e dopo alcuni minuti scelse le più chiare e le stampò .
Marco dopo il pensionamento aveva mantenuto ottimi rapporti con i suoi superiori e colleghi in quanto persona molto stimata e benvoluta e sapeva che poteva contare su di loro per qualche favore. D'accordo con Martinelli telefonarono a Laura e gli chiesero di avvertirli con un po' di anticipo quando sarebbe uscita e il luogo dove si sarebbe recata. Puntuale nel pomeriggio Laura telefonò e diede tutte le indicazioni. Bonelli fece una telefonata e all'orario fissato si mossero e nello stesso momento anche quattro Carabinieri della DIA in borghese si avviarono in un'auto civetta. Martinelli e Bonelli videro arrivare Laura presso il negozio di abbigliamento che lei stessa aveva comunicato e cinquanta metri più dietro Tano e Cariddi che la seguivano ; anche i quattro agenti, che avevano ricevuto le foto dei due, li riconobbero, scesero dalla macchina e si avvicinarono ai due e qualificandosi gli dissero che dovevano andare in caserma con loro per accertamenti. furono caricati su un cellulare che supportava l'azione e via. Subito dopo Martinelli e Bonelli si avvicinarono con l'auto a Laura che aveva visto tutta la scena e gli chiesero di salire in auto e si allontanarono dirigendosi allo studio legale rassicurando Laura che non c'era pericolo alcuno e che i due scagnozzi sarebbero stati bloccati per tutto il tempo necessario.
Arrivati allo studio fecero accomodare Laura e gli chiesero di raccontare tutta la storia tra lei e Walter senza tralasciare nessun particolare anche se avesse dovuto sembrare molto insignificante. Laura cominciò a raccontare -" Walter ed io ci siamo conosciuti circa un anno fa e siamo stati attratti subito l'uno all'altro anche perché è un uomo molto dolce e comprensivo ed io mi trovavo in una situazione con Taormina in cui dolcezza e comprensione sono due cose che non esistono. Walter mi aveva detto subito che era sposato come io gli avevo detto di Taormina e pur sempre con paura abbiamo cominciato a incontrarci prendendo tutte le cautele del caso.
Anche quel giorno dovevamo incontrarci ma Gianni ha insistito perché andassi con lui al night ed ha insistito con fare perentorio e per tutta la serata non mi ha mai lasciato sola e quindi non ho potuto avvisare Walter che non sarei andata: tanto ho pensato dopo che passa un po' di tempo capirà che c'è stato un intoppo e andrà via ; non usiamo i cellulari fra di noi perché Gianni è un tipo molto sospettoso e se dovesse suonare mentre c'è lui vicino sarebbe capace di togliermelo dalle mani e rispondere lui. Quando ho sentito la notizia al tg lui era vicino a me e forse ha notato in me una espressione diversa e mi ha anche domandato se lo conoscevo : io gli ho risposto che la notizia di un marito che uccide la moglie fa sempre impressione e che potrebbe non essere stato lui e lui non ricordo bene cosa mi ha detto, che le prove erano tutte contro di lui e che avevano trovato anche un bottone della sua giacca nella mano della moglie. Io non credo che l'abbia uccisa lui, anche perché la moglie non sapeva niente della nostra storia quindi non può esserci stata una lite per questa ragione, Avvocato quando vede Walter me lo saluti e gli dica che io lo amo sempre e che le cose si aggiusteranno " - Martinelli chiamò un taxi e dopo pochi minuti Laura andò via. Arrivata a casa raccontò a Gianni di aver visto alcuni uomini fermare Tano e Cariddi e portarli via su un furgone. Gianni gli chiese dove fosse stata tutto questo tempo e lei rispose che aveva girato per i negozi del centro. Gianni abbozzò un sorriso e il discorso finì li Intanto i due uomini di Gianni vennero rilasciati due ore dopo e ritornarono dal capo raccontandogli quello che era successo e che perciò avevano perso di vista Laura che comunque in quel momento stava girando per i negozi. Involontariamente avevano confermato la versione di Laura e lei tirò un sospiro di sollievo.
Intanto Martinelli e Bonelli fecero il punto della situazione alla luce di ciò che aveva raccontato Laura e su una cosa erano pienamente d'accordo : Giulia era al corrente della relazione del marito con Laura e questo lo confermava la dichiarazione del tutto spontanea del fioraio che aveva detto di averla vista vicino la casa di via Rosselli mentre i due erano all'interno dell'appartamento, ma d'altronde Laura e Walter erano sicuri che nessuno sapesse di loro due, ne Giulia ne tanto meno Gianni. C'era qualcosa che non quadrava : Giulia sapeva e non ha detto niente; Gianni non sapeva niente eppure dopo la morte di Giulia ha cambiato atteggiamento verso Laura facendola seguire dai suoi uomini e non lasciandola mai sola come se temesse il tradimento e poi c'era qualche altra cosa che ne Martinelli ne Marco riuscivano a focalizzare ma sentivano che era importante e si misero ad ascoltare la registrazione del colloquio che avevano avuto con Laura, ma non venne fuori niente che potesse dare un chiarimento alla sensazione della mancanza di un tassello importante che in quel momento sfuggiva loro: era l'ora del tg e Marco accese la tv per sentire le ultime notizie - " ... e ora veniamo alle notizie di casa nostra: continuano le indagini sull'omicidio De Magistris : secondo il giudice Antonelli le indagini sono praticamente finite in quanto le prove di colpevolezza del marito, Walter De Mauro, secondo le indagini della Polizia sono certe e il Gip ha deciso di rinviare a giudizio il marito per omicidio volontario. E ora..."
Martinelli prima di uscire dallo studio lasciò un messaggio alla segretaria chiedendole l'indomani di andare in Procura a ritirare la copia per la difesa del fascicolo De Mauro.
Nel pomeriggio del giorno dopo Marco e Martinelli si riunirono allo studio per leggere le carte del fascicolo De Mauro che la segretaria aveva ritirato in mattinata e i due si alternarono alla lettura ad alta voce delle dichiarazioni dei vari testi, per la verità pochi, e le discutevano parola per parola approfondendo frase per frase. La maggior parte erano dichiarazioni giurate dei periti e degli agenti della scientifica che avevano rilevato le impronte, il tipo di arma che aveva sparato e tutto quanto altro in questi casi. La prova più importante era quella del bottone della giacca di Walter ritrovato nella mano della vittima, oltre poi alla prova positiva dello Stub di Walter.
Era tutto chiaro ma c'era qualche cosa nella testa di Marco che gli diceva che non era così chiaro.
Perché , che cosa non era chiaro, perché questa sensazione? Ne parlò con Martinelli e insieme rilessero di nuovo il rapporto ma dalle righe non uscì nulla di nuovo e Marco dovette convincersi che era solo una sensazione e niente altro: sapeva di avere molto fiuto nelle indagini ma forse questa volta si era sbagliato e forse le cose stavano proprio così . Forse, anzi sicuramente Walter era colpevole ma allora perché aveva mentito dichiarando al suo legale di essere innocente.
Martinelli decise che il giorno dopo sarebbe andato al carcere a parlare con De Mauro per chiarire la sua posizione e decidere la straregia migliore da prendere per la sua difesa.
Il mattino dopo mentre Martinelli si recava in carcere, Marco si mise a rileggere tutti gli atti e anche la registrazione del colloquio con Laura Nobili : fu come un lampo, li c'era qualche cosa che non quadrava e se la memoria non lo tradiva era una cosa molto importante e prima di parlare con Martinelli doveva contattare telefonicamente un amico perché gli facesse recapitare una copia di una registrazione. Nel primo pomeriggio un Pony Express gli recapitò un plico che conteneva una cassetta che immediatamente inserì nel videoregistratore e iniziò - "L'ingegnere Walter De Mauro, rampollo di una nota famiglia benestante della città ha ucciso la moglie Giulia De Magistris con due colpi di pistola al cuore. Al momento non si conoscono i motivi che hanno portato l'indiziato a questo tragico gesto. Per il momento non si hanno notizie più precise ".
Ecco quello che non quadrava, c'era una cosa che era in contrasto con quello che aveva dichiarato Laura e cioè che la sera che il telegiornale aveva dato la notizia non parlava del bottone ritrovato in mano alla vittima e allora come faceva a saperlo Gianni Taormina? Marco fece girare di nuovo la cassetta e poi riascoltò il colloquio con Laura. Adesso era tutto chiaro Gianni aveva detto una cosa che sapevano solo gli inquirenti e che il telegiornale non aveva detto quella sera.
Martinelli si complimentò con Marco per il suo intuito e ritenne necessario un altro colloquio con Laura perché confermasse la dichiarazione che aveva fatto a proposito del bottone ma bisognava studiare un nuovo modo per poterla incontrare senza rischi per lei. Se Laura - disse Martinelli - confermerà le dichiarazioni rese nello Studio Legale, sarà necessario informare il giudice Antonelli della piega presa dalle nostre indagini che da questo momento potrebbero prendere una altra direzione che ritengo siano favorevoli a Walter De Mauro.
Il mattino successivo si recarono nei pressi del palazzo di Laura videro l'auto di Gianni sotto la casa parcheggiata quasi al solito posto e si misero ad aspettare che uscisse. Come al solito verso le 11, 30 Gianni scese, salì sull'auto e partì . Allora Martinelli telefonò a Laura e gli chiese se potevano incontrarla perché avevano una comunicazione molto importante da fargli però avevano bisogno di una sua conferma su quanto aveva raccontato l'ultima volta che si erano visti.
Laura disse loro che Gianni sarebbe partito per affari per Ginevra e sarebbe tornato l'indomani ma restavano sempre Tano e Cariddi che la controllavano in tutti i suoi movimenti. Martinelli pensò che questa volta non potevano usare lo stesso espediente dell'altra volta e che avrebbero dovuto pensare a qualche altro sistema per allontanare i due scagnozzi e poter parlare liberamente con Laura. A Marco venne un'idea. usare un Beauty Farm che lui conosceva e passare lui stesso per un addetto e poterla così interrogare, chiesero a Laura se era d'accordo e lei rispose che andava bene. Nel pomeriggio Marco si mise in contatto con il proprietario del Beauty Farm suo vecchio amico e si misero d'accordo sui dettagli e l'amico gli disse che gli avrebbe messo a disposizione una saletta privata per massaggi. Restava da vedere solo quando Laura aveva la possibilità di andare. Gianni come previsto il giorno dopo era ritornato e Laura vedendolo di buon umore gli chiese di poter andare al Beauty Farm per potersi curare un po' la pelle. Gianni annuì ma disse che sarebbe andato anche lui per controllare che fosse tutto a posto con il personale.
Ormai era andata e toccava a Bonelli organizzare tutto. Il giorno dell'appuntamento Marco sul presto si recò al Beauty Farm per farsi dare qualche consiglio sul modo di fare i massaggi e più di ogni altra cosa sul comportamento da tenere. All'orario stabilito Gianni e Laura si presentarono al locale e Gianni volle vedere dove e chi si sarebbe occupato di Laura. Il proprietario gli fece vedere la camera e la signora che si sarebbe occupata di Laura. Gianni rimase soddisfatto e andò via chiedendo fra quanto avrebbe potuto tornare a prenderla." Gianni - gli disse Laura - non aver fretta, una volta che ci sono venuta vorrei fare tutto quello che c'è da fare " Laura entrò nella stanza, si infilò nella vasca dei fanghi e in quel momento ci fu il cambio tra la signora addetta che era persona di fiducia del titolare, e Marco il quale arrivò subito al punto - " Laura, lei allo studio ha detto che quando ha sentito la notizia al telegiornale commentandola con Gianni pare che questi abbia detto che la vittima era stata ritrovata con un bottone della giacca di Walter in mano. Me lo può confermare? " - " Si, certamente - rispose Laura- ha detto proprio così "
-"Guardi, Laura che il telegiornale nella notizia di questo omicidio non ha dato questo dettaglio e quindi Gianni non poteva averlo saputo dal tg, e allora come lo sapeva? Ci pensi sopra "
" So dove vuole arrivare, ma Gianni è stato tutta la serata con me non mi ha lasciato sola un momento, lo avevo detto che non mi era riuscito neanche di avvisare Walter che non avrei potuto andare all'appuntamento, no, non può essere stato lui " - " Lui personalmente no, ma può averlo fatto qualcuno per lui, magari uno dei suoi scagnozzi, magari quei tali che abbiamo fatto fermare l'altra volta che ci siamo incontrati " - " Pensa a Tano e Cariddi..? Potrebbe anche essere perché sono due persone molto legate a Gianni e per lui si butterebbero nel fuoco " - " Se è come penso credo che questa volta si bruceranno Ma tutto dipenderà da lei, Laura, se deciderà di salvare Walter testimoniando, e in questo modo potrà punire Gianni per tutte le violenze e percosse che le ha inflitto in questi anni. Ci pensi e poi ci faccia sapere." - Marco uscì dal retro e tornò allo studio.
Martinelli si recò dal giudice per fargli un resoconto di tutte le novità di cui era venuto a sapere e per chiedergli di avviare nuove indagini in questa direzione. Gli fece ascoltare la registrazione del colloquio avuto con Laura e la registrazione del tg di quella sera. - " Farò convocare la signora Nobili per farle confermare le sue dichiarazioni e poi vedremo sul da farsi. Arrivederci avvocato.
Due giorni dopo Laura fu convocata dal giudice e all'orario stabilito, accompagnata da Gianni che non voleva lasciarla da sola si presentò all'ufficio del Gip che ordinò che entrasse da sola senza Gianni. Il giudice Antonelli iniziò l'interrogatorio con molto tatto cercando il più possibile di mettere Laura a suo agio. - "Signora Nobili noi siamo a conoscenza della sua situazione con il signor Taormina, pregiudicato e con le mani in pasta in molti loschi affari, ma non è di questo che voglio parlarle ma di un fatto molto più grave, un innocente che rischia probabilmente una lunga condanna, una persona che ci risulta abbia avuto, ed ha ancora, una relazione con lei.
Mi è stato riferito che la sera dopo l'omicidio della signora Giulia De Magistris di cui è accusato Walter De Mauro, ascoltando la notizia alla televisione il signor Taormina ha detto che era colpevole in quanto la vittima era stata trovata con un bottone della giacca di Walter, in mano. Conferma questo fatto? " - " Si, signor Giudice, Dio solo sa se vorrei togliere dalla mia vita quell'uomo per tutte le percosse che ho ricevuto e non parliamo delle umiliazioni ma devo anche dire, come ho già detto, che quella sera il signor Taormina è stato sempre insieme a me, anche adesso è li fuori che mi apetta e vorrà sapere perché sono stata convocata ed io non so proprio che scusa prendere senza rischiare di essere percossa brutalmente : mi aiuti lei, signor giudice! "
" Io sono pronto ad aiutarla anche da questo momento ma lei deve avere il coraggio di firmare la dichiarazione di quanto ha detto a riguardo dei commenti del signor Taormina dopo l'omicidio in modo che io possa iniziare le indagini a riguardo. Se lei accetta da questo momento sarà sotto la nostra protezione e mentre io fermo il signor Taormina per interrogarlo lei avrà il tempo di andare a casa a prendere qualcosa dopo di che sarà trasferita in un luogo sicuro e ben protetta. Che mi risponde?" Laura in quel momento si trovava a dover prendere una decisione importante, che avrebbe cambiato la sua vita, in meglio per quanto riguarda la qualità, ma quello che le faceva paura di più era la sicura vendetta di Gianni, ma ormai doveva prendere una decisione e l'avrebbe presa - " Va bene, signor Giudice, sono pronta a collaborare e che Dio mi aiuti, e firmò.
Laura fu fatta uscire dalla porta sul retro ed accompagnata da tre Carabinieri in borghese su un'auto civile, presso il suo appartamento per prendere tutto ciò che poteva servirgli e poco dopo scese in strada con una grossa valigia, che gli agenti caricarono in macchina e partirono.
Tano e Cariddi sapevano che Gianni aveva accompagnato Laura in Procura dove era stata convocata e gironzolavano in strada nei pressi del palazzo quando videro Laura uscire con una valigia e aiutata da quegli uomini che avevano tutta l'aria di Carabinieri, caricarla in auto partire a tutta velocità , ebbero l'idea di seguirli perché la cosa non era chiara. L'auto degli agenti si diresse in periferia e dopo aver girato più volte in traverse piccole e strette si fermarono davanti ad un portone di quelli antichi e velocemente Laura fu fatta scendere e mentre uno degli agenti portava la valigia entrarono nell'atrio e salirono le scale fino al secondo piano. Uno dei due prese dalla tasca una chiave e aprì l'uscio accese la luce ed entrarono chiudendosi la porta alle spalle.
" Ecco, signorina Nobili, questa è la casa dove vivrà per un po' di tempo, c'è tutto quello che può servirle il frigorifero pieno e quant'altro. Una sola raccomandazione, non esca di casa per nessun motivo tenga le finestre chiuse e non apra la porta per nessun motivo, se avremo bisogno di comunicare con lei la chiameremo al cellulare, e in questo foglietto ci sono i numeri dove potrà chiamare per qualsiasi necessità. Si attenga alle istruzioni e tutto andrà bene.
Tano che era rimasto all'inizio della traversa, mentre Cariddi aspettava in macchina, vide uscire i due uomini senza Laura, capì che quello era, come si diceva in gergo "un ventre di vacca" cioè un posto dove far stare qualcuno al sicuro. Tano aveva visto abbastanza e ritornò in auto.
Intanto dopo che Laura era stata condotta via, il giudice Antonelli fece prelevare Taormina dalla sala d'aspetto dove si trovava e fu condotto nella sala interrogatori - " Signor Taormina -esordì il giudice - abbiamo certezza che lei sia stato a conoscenza di dettagli sull'omicidio De Magistris che nessuno sapeva e che nessuno aveva detto. Può spiegarmi come faceva a sapere che la vittima, Giulia De Magistris, era stata trovata con un bottone in mano? - " Ma io..." - " È inutile negare, abbiamo la dichiarazione giurata della signorina Laura Nobili che afferma che lei parlò di questo dettaglio dopo aver ascoltato il tg che peraltro non aveva dato questa notizia. La signorina Nobili ci ha confermato che aveva una relazione con Walter De Mauro ed è anche sicura che lei non ne fosse a conoscenza, ma sappiamo pure che invece la vittima sapeva perché è stata vista mentre probabilmente li seguiva in un loro incontro. Ora, la Nobili ha anche affermato che la sera del delitto lei ;signor Taormina, è stato tutta la serata con lei non lasciandola sola nemmeno per un attimo, questo potrebbe essere un alibi per lei come esecutore materiale dell'omicidio ma non la libera dai sospetti che lei possa essere il mandante. Ma c'è qualcosa che non riesco a spiegarmi. Se lei avesse saputo del tradimento sarebbe comprensibile una punizione alla sua donna oppure al limite all'uomo con cui aveva la relazione, ma mi faccia capire, cosa c'entrava Giulia De Magistris? " - " Signor Giudice, con rispetto parlando lei sta facendo tutte supposizioni che non stanno ne in cielo ne in terra ; lei si fida di dichiarazioni di una donna che magari ha preso qualche schiaffo ogni tanto ed è spinta dal risentimento, non le dia retta, è una donna frivola e vuota, pensa solo al lusso e all'eleganza e ora per qualche schiaffo si vuole vendicare di chi l'ha tolta dalla povertà , l'ha ripulita vestita e sfamata e questo da parte sua il ringraziamento. Io quella sera nemmeno l'ho visto il telegiornale e la notizia io l'ho saputa per caso, non ricordo bene da chi parlando del fatto perché era successo in città , tutto qui, e ora se non c'è altro prendo la mia ragazza e vado via " - " Mi dispiace, signor Taormina, anzi no, non mi dispiace, ma lei è in stato di fermo con l'accusa di concorso in omicidio come mandante, e la signorina Nobili è sotto la nostra protezione quale testimone importante a conoscenza di fatti particolari. " - La sera stessa il tg diede la notizia - " Sembra che ci siano sviluppi nelle indagini sul delitto De Magistris. Il noto malavitoso Gianni Taormina è in stato di fermo per concorso in omicidio e ad inchiodarlo sembra sia stata la testimonianza della sua compagna che al momento risulta irreperibile. Forse per la pericolosità del Taormina è sotto la protezione dei Carabinieri. "
Anche Tano e Cariddi quella sera sentirono il telegiornale e quindi seppero che il loro capo era in stato di fermo per le accuse di Laura che ora era sotto la protezione delle autorità, e loro sapevano anche dove trovarla, l'unico problema è che avrebbero dovuto decidere il da farsi da soli.
Intanto Marco e l'avvocato Martinelli ripensavano alla dichiarazione di Laura che aveva detto che non era possibile fosse stato Gianni ma che i due scagnozzi per lui avrebbero fatto di tutto, quindi pensarono di estendere le indagini su quei due e se Walter aveva detto la verità riguardo alla aggressione subita in via Rosselli, sarebbe stato utile andare a cercare qualche testimone tra i vicini magari proprio il fioraio. Infatti il giorno dopo si recarono con le foto di Tano e Cariddi in via Rosselli e per prima cosa parlarono con il fioraio che assicurò di non avere mai visto quelle facce da quelle parti. In quel momento Marco notò che a fianco dell'atrio c'era la sede di una banca e sopra vide le telecamere di sorveglianza. Entrarono in banca e sperando in un colpo di fortuna chiesero di essere ricevuti dal direttore che venuto a conoscenza della richiesta si mise subito a disposizione e li condusse nella stanza dei monitor di controllo e chiese all'agente della sorveglianza di accontentarli in tutte le loro richieste. Marco chiese all'agente di mostrargli tutta l'area coperta dalla telecamere e se queste erano in funzione 24 ore su 24: la risposta fu affermativa e cominciarono a vedere la varie inquadrature delle telecamere mobili. Gli chiesero di preparare le registrazioni di quel determinato giorno e poi ritornarono dal direttore per chiedere il permesso di portarsele per poterle visionare, permesso che concesse senza difficoltà.
Marco e Martinelli ritornarono allo studio sapendo già che la nottata sarebbe stata lunga a visionare tentasi ore di registrazioni; si organizzarono con qualche panino e decisero di fare turni di due o tre ore ciascuno, il primo turno volle farlo Marco, così mangiarono un panino e Martinelli si distese sul divano raccomandando a Marco di svegliarlo di li a due ore, così fece e poi di nuovo Marco che appena iniziò il suo turno gli sembrò di vedere il profilo di uno dei due azionò lo zoom sulla inquadratura e riconobbe Cariddi - " Tombola! Avvocato ci siamo! - Martinelli che si era buttato sul divano da qualche minuto, si alzò di scatto, andò davanti al video e fece un sorriso a trentadue denti - " Marco sei un asso! " Andarono avanti e videro anche Tano. La registrazione portava l'orario delle 19, 45 e andando ancora avanti li videro uscire dall'atrio alle 20, 20 e ora se era vero quello che sospettavano avrebbero dovuto ritornare dopo le 22, 00 ora della morte stabilita dal medico che aveva eseguito l'autopsia. Nessuno dei due andò più a riposare e rimasero tutti e due attaccati al video e finalmente alle 23, 05 comparvero di nuovo sul video mentre entravano nell'atrio del palazzo per poi uscire di nuovo alle 23, 35.. Gli orari erano perfettamente compatibili con il tempo del tragitto da via Rosselli alla villa e viceversa e il tempo di commettere l'omicidio. - "Marco domani mattina faremo visionare queste immagini al giudice e le produrremo come prove a discarico di Walter a cui porterò la bella notizia domani stesso. L'indomani si recarono dal giudice con le cassette e dopo averle visionate chiamò il cancelliere per fare preparare i mandati di cattura per Tano e Cariddi. Furono distribuite a tutte la pattuglie le foto segnaletiche dei due e iniziarono le ricerche.
" A questo punto - disse il giudice Antonelli - è mio dovere emettere il mandato di scarcerazione per Walter De Mauro ed è una cosa che farò subito. La sera il telegiornale dette la notizia delle nuove prove e della imminente scarcerazione di Walter e dei mandati di cattura per i due uomini di Gianni Taormina i quali in quel momento stavano ascoltando anch'essi il telegiornale, nascosti in un appartamentino che fungeva da rifugio in caso di bisogno. Decisero di vendicarsi di Laura e pensarono a come fare. Il mattino dopo davanti al carcere, ad aspettare Walter c'erano i suoi genitori ; lo fecero salire in macchina e via di corsa verso casa evitando l'arrivo di giornalisti e televisioni.
Intanto Gianni Taormina si trovava ancora nella cella di sicurezza della Procura quando seppe la notizia del mandato di cattura per i suoi due uomini ma questo non lo preoccupava perché era sicuro che per nessun motivo lo avrebbero accusato di essere il mandante dell'omicidio ma quello che gli bruciava di più era il tradimento di Laura e il fatto di non trovarsi nelle condizioni di fargliela pagare; nel pomeriggio fu prelevato dalla cella perché doveva essere trasferito in carcere. Fu messo su un cellulare che partì subito di gran carriera:pensò che per lui era finita, . perché con la testimonianza di Laura sarebbe stato condannato certamente ad una pena detentiva lunga, molto lunga. Ed erano questi i pensieri che gli giravano per la testa quando sentì un gran fracasso e fu sbattuto sulla parete del furgone dove battè fortemente la testa ed una spalla : stava per perdere i sensi quando vide che si era aperto il portellone posteriore; questa vista lo fece riprendere e scese dal furgone e guardò cosa era successo. Un autotreno aveva tagliato la strada al furgone che era andato a schiantarsi sul lato del grosso automezzo:L'agente di guardia all'interno giaceva immobile e sanguinante, girò di lato al furgone e guardò all'interno del posto di guida : le due guardie stavano peggio dell'altro agente del cassone; si guardò intorno e vide che si trovavano in una zona poco trafficata, infatti ancora non era accorso nessun passante come di solito accade in questi frangenti e prese velocemente la direzione dove in quel momento sentiva passare un treno Sembrava che nessuno lo avesse visto e si mise a camminare a passo svelto a fianco alla linea ferroviaria al lato opposto che costeggiava la strada asfaltata. Senti in lontananza le sirene delle volanti che arrivavano ed egli si nascose dentro un canale delle acque che passava sotto i binari. Pensò che era libero ma non in salvo, era ferito alla testa e probabilmente aveva una distorsione ad una spalla che lo faceva imprecare ad ogni movimento, non aveva documenti ne soldi perché gli avevano tolto tutto quando lo avevano messo in cella di sicurezza ma pensò che se voleva cercare di sfuggire alla polizia che di certo aveva già iniziato le sue ricerche doveva dirigersi verso la città e non cercare di uscirne come potevano pensare i suoi inseguitori.
Sapeva dove sicuramente si erano nascosti Tano e Cariddi perché ne avevano parlato tante volte e quello era un posto sicuro perché non era intestato a nessuno di loro ma ad un amico che era partito per l'estero ed era una persona che risultava pulita. Ma doveva in qualche modo cercare di mettersi in contatto con i suoi due uomini che sarebbero venuti a prelevarlo nonostante il pericolo di essere presi perché ricercati da tutte le forze dell'ordine: in lontananza vide un casolare solitario e si incamminò in quella direzione sperando che ci fosse un telefono; bussò alla porta e venne ad aprire una donna sulla cinquantina "Buon giorno, signora, ho avuto un incidente con l'auto poco distante da qui e avrei bisogno di fare una telefonata " - "Prego si accomodi, il telefono è nell'altra stanza. Le preparo un caffè oppure vuole qualche altra cosa? Intanto se permette le do qualche cosa per disinfettarsi la ferita che ha alla testa " e s'incamminò verso il bagno. Gianni prese il telefono e cercò di ricordarsi i numeri dei cellulari dei suoi uomini, ne fece uno. In quel momento Laura sentì suonare il suo cellulare e pensando che fossero quelli della polizia rispose : " Pronto? " Gianni aveva per forza di abitudine ricordato il numero di Laura e ne aveva riconosciuto la voce : non disse niente e riattaccò. A Laura da quel momento cominciarono a passare per la testa mille paure e mille pensieri e volle assicurarsi che a chiamarla fossero stati gli agenti della scorta ma non era così e a nulla valsero le rassicurazioni dei poliziotti di non preoccuparsi aveva un brutto presentimento. Intanto Gianni era riuscito a telefonare ai suoi uomini perché lo andassero a prendere. La signora gli portò il caffè accese la televisione e si mise a medicargli la ferita alla testa. Furono interrotte le trasmissioni per una edizione straordinaria del telegiornale - " Qualche ora fa un furgone della polizia penitenziaria che trasferiva un detenuto al carcere ha avuto un incidente stradale in cui hanno perso la vita due agenti ed uno è rimasto gravemente ferito. Il detenuto di cui si sono perse le tracce è Giovanni Taormina noto boss locale accusato di essere il mandante dell'omicidio di Giulia De Magistris. Le ricerche del fuggitivo da parte di tutte le forze dell'ordine finora non hanno portato a nessun esito; sembra che il Taormina sia scomparso nel nulla forse aiutato da qualche gruppo malavitoso. Si richiede ai cittadini di collaborare e telefonare ai numeri in sovrimpressione, sarà garantito l'anonimato ed ora vi mostriamo una delle ultime foto di Gianni Taormina " La signora guardò in faccia Gianni e impallidì , in quel momento si sentì il rumore di un'auto che si fermava davanti alla casa, Gianni sbirciò dall'uscio e vide che erano Tano e Cariddi e si senti rianimare e quando questi si avvicinarono a lui disse - " Eliminatela " e si avviò verso l'auto ancora con il motore acceso mentre si sentirono due colpi di pistola in rapida successione. In auto Gianni disse -" Ho sentito la voce di Laura al telefono " - "Tu hai sentito la voce - rispose Tano - noi sappiamo dov'è " -
" E allora andiamo " Intanto il capo degli agenti della scorta venne a sapere della fuga di Gianni e ripensando alla telefonata di Laura Nobili volle informare subito il giudice Antonelli che ordinò di recarsi nell'appartamento dove si trovava Laura e telefonicamente mise al corrente anche Marco e l'avvocato Martinelli che avendo convinto Laura a testimoniare, di fatto l'avevano messa a quei rischi. Intanto Taormina, Tano e Cariddi erano arrivati nei pressi della casa dove si trovava Laura, si assicurarono che non ci fossero poliziotti nei dintorni ed entrarono nell'atrio del palazzo e con sicurezza arrivarono al piano e bussarono alla porta - " Chi è - chiese Laura aprendo la porta, immaginando che fosse la polizia che veniva a controllare dopo la sua telefonata: si trovò Gianni e i due scagnozzi di fronte, armati di pistola, e la paura fu tanto grande che il grido gli si strozzò in gola e il terrore gli immobilizzò tutto il corpo, pensò che quelli erano i suoi ultimi istanti di vita. Gianni la afferrò per il collo - " Credevi di cavartela così ? Pensavi di avermi tolto di mezzo con il tuo tradimento? Chi tradisce Gianni Taormina non ha più il diritto di vivere e tu non lo hai "- Tano gli porse la pistola e lui la puntò alla testa di Laura - " Fermo, butta la pistola"
Marco era sulla porta rimasta aperta e teneva sotto mira Gianni, Cariddi estrasse la pistola e sparò contro Marco che pur colpito ad una spalla capì che il prossimo a sparare sarebbe stato Gianni e fece fuoco verso di lui e in rapida successione colpi Cariddi prima che questi avesse il tempo di riprendersi e quando volse l'arma vero Tano questi aveva già le mani alzate -"Mi arrendo con l'espressione della sorpresa per l'azione fulminea. Arrivarono in quel momento gli agenti che constatarono che Gianni era stato colpito ad una spalla e Cariddi ad un braccio : tutti e due dovevano ringraziare la preparazione di Marco Bonelli se erano ancora vivi : avrebbero avuto tutta la vita per pensarci perché Tano quella sera stessa davanti al giudice Antonelli sembrava un fiume in piena nel confessare tutti i particolari della vicenda appena conclusasi.
Il giorno dopo Walter e Laura si recarono allo studio dell'avvocato Martinelli per ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto - "Non dovete ringraziare me ma il fiuto del Maresciallo in pensione Marco Bonelli.
Lo staff di PoesieRacconti. it
12345678910111213141516
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Lettura semplice e scorrevole ma, purtroppo, interminabile.
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0