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L'odore del mare

Chissà perché ogni volta che salgo su un aereo ho sempre paura che quest'ultimo precipiti. È una paura davvero assurda, anche perché ogni giorno nel mondo partono centinaia e centinaia di aerei, e quasi mai capita che uno di essi non arrivi a destinazione. Quando il comandante annuncia:
"Prepararsi all'atterraggio",
tiro un sospiro di sollievo e, incuriosita, cerco di scorgere dal finestrino le prime immagini della città. Proprio ieri ero ospite della mia cara nonna, che ha aspettato l'estate per potermi rivedere, anche perché ora che studio a Roma non abbiamo molte occasioni per vederci. In effetti anche io non vedevo l'ora di venire qui da lei, non mi dispiace affatto tornare nella casa dove sono nata e cresciuta. Appena sono scesa dall'aereo l'ho vista, in mezzo alla folla, con le braccia conserte ed un sorriso stampato in faccia. Le sono andata incontro e lei mi ha abbracciato, mi era mancato il suo profumo, un misto fra sapone e tabacco.
"Bella di tua nonna!",
ha subito esclamato, e poi ha iniziato a chiedermi le solite cose, hai mangiato, ti trovi bene, Roma è bella, eccetera. Mentre parlava io frugavo nello zaino alla ricerca del suo regalo, e poco dopo glielo porsi.
"Avevo detto niente regali!",
ma scartò subito il pacchetto. Era una collana profumata, una di quelle che vendono ai mercatini estivi. Mi abbracciò nuovamente, e poi salimmo sull'auto di mio zio Angelo, il fratello della mammma. Faceva proprio caldo, attorno a me tutti sbuffavano o sudavano. Arrivata a casa andai subito nella mia stanza e spalancai la finestra:il pallido sole del pomeriggio illuminò l'umido muro della stanzetta in cui dormivo quando ero bambina. Mi affacciai e osservai il mare, che era come sempre bellissimo, le onde si infrangevano sulla riva, e i bambini giocavano a beach volley proprio di fronte la nostra abitazione. "Quanto mi è mancato il mare", pensai.
E sì... era l'unica cosa negativa di Roma, si deve andare a Fiumicino per fare un bagno, e la spiaggia non è un granchè rispetto a quella di Reggio Calabria. Mia cugina Daria mi venne a prendere e insieme andammo sul lungomare. Una volta quando avevamo appena dodici anni facevamo spesso il bagno con i vestiti e nessuno, ma proprio nessuno è mai venuto a saperlo. Probabilmente la nonna ci avrebbe rimproverato moltissime volte, quindi entrambe siamo state zitte per ben sette anni. Arrivate in spiaggia inspirai profondamente e chiusi gli occhi, il profumo del mare era meraviglioso e, come da bambine, io e mia cugina ci tuffammo. Appena andai sott'acqua, capii finalmente che ero felice, e che probabilmente quell'estate sarebbe stata indimenticabile.

 

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1 commenti:

  • Noir Santiago il 02/10/2010 10:56
    Se questo fosse l'incipit i un romanzo, lo comprerei subito.
    Dà l'impressione di essere lì, con la protagonista.
    Sai, l'atmosfera che regna nel racconto fa sentire in famiglia.
    Mi piace anche la nonna, il suo carattere allegro, la voglia di tornare a casa della ragazza, bhè, mi piace tutto. Brava

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