Una fanciulla vestita di bianco, lungo il fiume lavava i suoi panni. Nell'aria si perdeva la voce della giovane donna, il suo canto toccava tutto e quel paesaggio diveniva così, magico.
I raggi di sole danzavano sulle onde, qualche pesce saltava fuori dal corso d'acqua. Alcuni animali, anche tenendosi distante volgevano le loro orecchie verso quel suono armonioso.
L'uomo osservò la ragazza, china sulla riva, e lo sguardo si soffermò sul suo giovane corpo. Era forse sordo, non sentiva quell'uomo il dolce susseguirsi di quelle note? Il viso era cupo e non c'era amore per quell'armonia donata, per quella felicità antica. Il suo era desiderio, desiderio di possesso e non di condivisione del "tutto", non vide né gli animali, né il sole danzante.
Fu un attimo solo, un lungo ed interminabile attimo a fermare il canto della fanciulla, poi torno' il silenzio ma per quell'uomo, che ora soddisfatto tornava alla sua casa, niente era cambiato. Arrivò nel suo silenzio e nel suo silenzio lasciò la valle.