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Incontro ravvicinato del primo tipo
FISO TI VOGLIO BENE... ABBASSO JUVE... DE DORS... FANTE MAFIOSO...
Lo sguardo di Piero scivolava sulle scritte incise sui tavolini di legno dello Shinoby, un pub sulla provinciale dove ancora a volte facevano suonare i gruppi dal vivo; aspettava l'Erika si erano messi d'accordo per quel mercoledì sera.
Arriva, entra.
Quello che chiunque fosse stato nel pub poteva sentire, erano i convenevoli di chi non si vede da un po', sinceri, ma pur sempre convenevoli, quello che pensava Piero era: "ma è veramente esistito il periodo in cui stavamo insieme?" il tutto reso ancora più malinconico dal profumo che accompagnava l'Erika in ogni movimento (un profumo sa rievocare anche gli spiriti) ... Quello che pensava l'Erika non è dato a sapersi in quanto ella era donna
- Scusa il ritardo Piero, appena fa due gocce si intasa tutto, allora, cosa mi racconti?...-
-Non ti preoccupare... mah, vediamo... di veramente interessante non c'è niente, non so, ti può interessare che ho iniziato a scrivere un racconto?-
- Davvero?!, dai dimmi di cosa parla-
- Non ha una trama ben precisa, parla della vita di tutti i giorni, forse della mia vita, o meglio, della mia vita come la vorrei, ma influenzata da quello che inevitabilmente succede... l'inizio me lo ricordo a memoria, comincia così...-
E un ghigno mal celato rivelava che Piero la stava sparando grossa...
- Che sorpresa ebbi quel giorno quando infilai la mano destra nel culo e la sinistra in un pacchetto di Fonzies ed annusandole sentire che avevano il medesimo odore...-
- Daaai! Piero! Che idiota!, E io che ci avevo anche creduto, ma non hai intenzione di crescere? Pensavo di ritrovarti un po' più maturo...-
- Cosa vuoi, il fatto è che sono contento di essere qui con te e mi lascio andare... poi comunque crescere non è una cosa che posso decidere... Il fatto di maturare dipende dalle esperienze che uno fa e dalla velocità o la lentezza nell'assimilarle, poi dipende dall'educazione che hai avuto, non basta girare attorno al sole a bordo della terra per diventare un uomo...
- Come sei astronomico adesso! Hai riguardato "Guerre Stellari" con tuo cugino per caso?-
- No, peggio, mi sento proprio un alieno, ma da un lato ne sono contento...-
L'Erika sorrise, ma dentro di se si ricordava del perché si erano lasciati, era troppo fuori dalle righe quel tipo e ciò le dava insicurezza, lei aveva bisogno di qualcuno che la rassicurasse nell'affrontare la vita di tutti i giorni, ma Piero intanto continuava...
-... Si perché se il parere generale è che la nostra società sia di merda o malata che dir si voglia, io essendone alieno non sono una merda e sono sano? No?-
L'Erika invece di rispondere, perché la sua risposta sarebbe stata un no talmente deciso da incrinare le gambe di Piero eluse "il fisco" intonando:
- "È così ch'essere sani?? Sono sano così??!"-
Da vera tessitrice di trame, l'Erika sapeva che il ricordare quella canzone avrebbe distolto Piero dal suo vaneggiamento, riportandolo a quel giorno d'estate quando prima del concerto degli Afterhours nella discoteca di San't Aquilina se l'erano spassata al mare fra una partita a beach volley e il pedalò e la sera, dopo essere stati al locale dei tedeschi dove la pizza si tagliava con le forbici, avevano fatto l'amore lungo l'argine del fiume con il sole che brillava ancora dentro gli spruzzi della corrente.
Quante volte quando stavano ancora insieme Piero le riparlava di quel giorno, così semplice e così indimenticabile e di quel concerto, di cui aveva amato anche le gocce di sudore che scendevano dalla fronte della bolgia umana...
Così, incalzato dalla ex ragazza Piero ne riparlò nostalgico aggiungendo particolari come il ricordarsi che quella sera il cantante della band aveva invitato il pubblico a "non fare i minchioni" , e ad "ascoltare anche i gruppi spalla!"...
Oltre a condividere quel suggerimento, quella frase gli era rimasta impressa, perché a lui piaceva mettere insieme mentalmente cose che non c'entravano niente l'una con l'altra e l'unica persona che conosceva ad usare la parola minchione era sua nonna, ma cosa c'entrava sua nonna con gli Afterhours?, era come parlare di un saccofaringe degli abissi (pesce che lo aveva sempre terrorizzato quando consultava il libro degli animali da bambino) e subito dopo di Gandhi...
Inoltre, nonostante non incarnasse il ruolo del maschio virile per antonomasia, ci tenne a ricordare alla ragazza che non solo il pre, ma anche il dopo concerto non era stato affatto male...
La serata scemò piacevolmente, del resto "se erano stati insieme, ci sarà stato un perché", ma c'era anche un perché si erano lasciati e l'Erika se l'era ricordato, a suo avviso Piero non era abbastanza maturo per formare la famiglia che lei al contrario desiderava avere con una stramaledetta voglia e una stramaledetta fretta...
Piero invece, sognante come sempre, pensava che la serata era stata gradevole e che sarebbe stata l'inizio di un nuovo inizio...
Si salutarono affettuosamente mettendo in programma di rivedersi presto, ma non si sarebbero rivisti così tanto presto...
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