Adoro il mio lavoro di insegnante di arte, è basato su una formula magica e a volte la magia riesce, ma altre volte è una specie di fallimento spettacolare.
Le mie amiche Ada e Elena, mi hanno proposto la riscoperta della metafora parlando della magia delle parole; ho capito che la metafora è intuizione improvvisa, è immagine delicata o violenta, è una nuova realtà, è creatività pura e fantasia non conformista. Un esempio: "Il venditore si squarcia nell'urlo del richiamo". Oppure: "la penna corre".
Mentre le rileggo immagino una terribile spaccatura alla F. Bacon spezzare in due un corpo, oppure l'immagine di un cartone animato.
Mi sono convinta che gli alunni ne avrebbero beneficiato così ho proposto alla classe un tema creativo durante il periodo dedicato all'arte DADA: "inventiamo anche delle... metafore..." sullo stesso argomento, cioè LA GUERRA. Era l'ultimo quarto d'ora della lezione e così la campanella ci ha interrotto.
La mattina dopo sul bus che porta a scuola, ho capito che avevo mezz'ora per inventare una metafora e con mia grande felicità è arrivata, eccola: "La guerra è un grattacielo senza fondamenta".