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La Sveglia suona, ma non funziona

Sei appena morto. Io rimango qui accanto al tuo cadavere freddo e privo di qualsiasi ricordo. Provo ad accarezzarti ma l'azione risulta essere solo un contatto tra un corpo freddo ed uno caldo.
Alzo lo sguardo e vedo molte persone attorno a te: parenti ed amici accorsi come me dopo aver appreso la triste notizia! Devo dire che hanno le facce più morte della tua, vero Faustino? Secondo me non è possibile stare una notte intera accanto ad un cadavere senza riuscire a pensare a qualcos'altro almeno per qualche minuto. Quella è tua zia Marcella vero? Ricordo che me ne parlasti solo due o tre volte, ma io l'ho riconosciuta subito per via dei suoi vestiti strampalati di cui mi hai raccontato.
Penso che se ora le chiedessi di ripescare un ricordo felice con te si troverebbe in imbarazzo, visto il poco tempo che avete passato assieme.
Sono proprio tutti impalliditi! Devo fare qualcosa per queste persone attorno a te: mi dispiace che soffrano così quando invece tu ora sei così sereno.
Mi spieghi cosa pensano gli esseri umani riguardo alla morte?
Capisco, quindi hanno solo paura di morire anche loro e di conseguenza tentano di mantenere viva la persona quanto possibile nei ricordi. Tuttavia non si spiega la loro tristezza.
Ma adesso provo a svegliarli tutti quanti:
-È MORTO! HO DETTO CHE È MORTO!-
Allibiti. Come si permette questo di urlare così durante la Veglia? Non è conveniente.
-Non puoi farci niente Valdo, capisco il tuo dolore ma ti prego di comprendere anche il nostro.-
Lo sapevo, questa qua non ha capito niente.
-NON AVETE CAPITO! Lui è ormai andato, e dovete andare anche voi! Il tempo non torna più per nessuno signori, cerchiamo di renderci conto che se avete dei rammarichi ormai è troppo tardi ed è inutile che stiate qua senza un motivo REALE!-
Le loro facce si trasformarono dunque in volti spaventati, arrabbiati, e punti interrogativi sgusciavano da ogni poro della pelle.
-Per favore adesso basta. E abbassa la voce! Siamo tutti qui per vegliare sulle sue spoglie e tu stai rovinando l'atmosfera. Ti chedo di andartene subito!
Se fossimo stati nell'anno 1500 sicuramente sarebbero stati felici di prendermi a frustate e lanciarmi pomodori.
Con educazione mi avvio verso l'uscita della casa, passando per lo stretto corridoio affollato da molte persone eleganti.
Finalmente un po' d'aria, si soffocava là dentro.

Certo mentre mi allontanavo qualcuno ha pronunciato il mio nome: -Valdo...-, -Oh, Valdo...-.
Soltanto una persona era rimasta impassibile di fronte alla scenata di poco prima, ma non so chi sia: ha solo alzato lo sguardo verso di me ed ha sorriso delicatamente, quasi per congedarmi, poi ha ripreso le sue preghiere.

-Hai visto, Faustino? Non è servito a niente direi.-
-Già, poveracci: questi Umani non sono poi così intelligenti come si credono. Quando lo capiranno sarà sempre troppo tardi.-

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 12/02/2011 13:09
    Molto significativa. Questo vuol dire che bisogna pensare ai vivi quando sono in vita. Vegliarli da morti non significa più nulla. È solo un triste rito che si ripete da un'eternità ma non riporta in vita nessuno. Solo qualcuno riesce a capire il nostro commento che cerca di riportare la gente con i piedi per terra. In effetti hai ragione te. Il morto adesso è davvero felice e piangerlo è inutile.
  • Anonimo il 12/12/2010 07:55
    Buona la forma e la sintassi, punteggiatura compresa... eppoi molto originale anche se non credo d'aver capito fino in fondo né il titolo e nemmeno il finale. Ma non è importante questo... ben arrivato in PR.. avanti tutta, allora. ciaociao
  • Anonimo il 11/12/2010 17:57
    Il tema della morte qui trattato scruta un aspetto della sua interpretazione alquanto delicato e inafferrabile. La lettura trasmette comunque un senso direi quasi ironico. La sentenza finale non cade come un macigno bensì come un colpo d'aria. Al quale comunque impossibile è non rivolgergli attenzione... Sintassi buona e fluente. Ben arrivato. Complimenti luca. Ciao...