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Primo capitolo
Era nuova di scuola. Aveva deciso di cambiare, poiché l'altra non le piaceva.
Decise di prendere meccanica. Indirizzo strano per una ragazza vero? Eppure lei era così.
Un piccolo maschiaccio. Amava le moto e la velocità. Tutto per lei era possibile anche dar vita a impianti meccanici per auto o scooter.
Di quest'ultimo ne aveva proprio uno. Un MAXI (400/500cc) color nero.
Gli piaceva l' oscurità, forse per il semplice motivo che la sua vita era così. Oscura e buia.
Quando si presentò nella nuova classe non avrebbe mai immaginato di essere invidiata dalle altre studentesse, per la sua forza di carattere che a volte lei stessa considerava un "merda".
Testarda, orgogliosa, acida, permalosa, stronza con chi lo meritava. Non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno si faceva comandare.
Era ribelle, faceva sempre di testa sua. Più gli vietavi una cosa e più si imponeva nel farla.
Erano le 8. 15 quando entrò in quella aula e quando capì che la sua vita forse sarebbe migliorata. Non ebbe problemi a raccontare la sua infanzia.
Alcuni avevano le lacrime agli occhi a tali parole, altri invece sorridevano nel vedere quanta forza Piccola Scrittrice aveva dimostrato nonostante la sua giovane età.
-"Sono contenta che la mia infanzia sia stata cosi. I miei genitori non mi volevano ma nonostante questo, essi non hanno mai avuto il coraggio di abbandornarmi o abortire. Se sono come voi ora mi vedete, lo devo a loro, ai loro problemi e alla mia dura infanzia. Con una madre alcolista e un padre forte, violento, c'era solo un modo per vivere ed era quello di combattere. Non notavano neanche la mia presenza o assenza in casa." Continuò con un tono quasi malinconico ma fiero.
-"Io non ce l'avrei mai fatta al tuo posto." Commentò il professore, tutto preso nell' ascoltare questa storia.
-"Nessuno ce l'avrebbe mai fatta, non solo lei. Io sono così come voi mi vedete. Dura e a volte spietata. Amo la vendetta. Occhio per occhio, dente per dente. È questo il mio motto."
-"Ora capisco il motivo per la quale non hai amici, con questo carattere nessuno ti vorrebbe accanto." Con queste parole si ruppe il silenzio e la tensione in classe. Dall' ultimo banco si udirono infatti queste fredde parole.
-"Daniel smettila. Non ti permettere, anche tu eri così quindi sei l'ultimo che può parlare o giudicare." Iniziò a urlare la classe in difesa di Piccola.
-"Tranquilli, ognuno ha diritto alla parola e ad esprimere il proprio parere o giudizio. E non preoccupatevi non ho bisogno di essere difesa da nessuno. Questo presuntuoso ragazzo come voi, non mi conosce, ecco perché del suo giudizio me ne frego. Lo ascolto ma non lo condivido o accetto.
Comunque si, ha ragione, non avevo amici all'altra scuola. Litigavo sempre con tutti, ma non mi ha neanche mai sfiorato per il cervello l'idea di cambiare il mio carattere per piacere agli altri. Sono così, se vi piaccio ok sennò pazienza. Vivo anche senza voi." Ribattè.
-"Senza amicizia non si vive. Sono loro a darci la forza di andare avanti e sono loro che ci sono sempre accanto nonostante il mondo ti sembri crollare."
-"Forse hai ragione, ma non tutti sono veri amici. Alcuni fanno solo finta di esserlo fino a quando non sei veramente in pericolo. Il per sempre non esiste anche se molte persone lo dicono."
-"Si hai ragione, ma sta a te capire quali sono quelli veri e quelli falsi. Sei tu che decidi chi portare accanto."
-"La verità? Io non mi fido di nessuno a partire dai miei genitori. È scontato naturalmente, nessuno si fiderebbe di un uomo che ti picchia perché gli rispondi male e di una madre che neanche ti difende ma rimane solo a guardare con una bottiglia in mano di Rum."
-"Sono cose riguardanti il passato, devi andare avanti. Anche se è difficile devi combattere. L'hai detto tu, questo è l'unico modo per continuare a vivere."
-"Già. Mi piace come ragioni, ragazzo."
-"Mi chiamo Daniel ed anche io ho passato un infanzia simile alla tua. Sono sicuro che per questo andremo molto daccordo."
-"Chissà..." Concluse Piccola.
Erano tutti sorpresi da quello che era appena successo. Daniel, il ragazzo più bello di tutto l'istituto non parlava quasi mai. Era sempre chiuso in sè e non aveva mai espresso il suo parere di fronte gli altri. Quelle poche volte che lo fece si ritrovò poi attaccato da tutti. Invece, questa volta, Piccola Scrittrice riusci a farlo tacere, senza litigi o parolacce.
Erano completamente opposti fisicamente ma il loro passato e il loro carattere era molto simile.
Lei era una giovane sedicenne mora con gli occhi verdi. Un po' cicciottella, alta su per giù 168 cm. Capelli lisci e lunghi fino alla schiena. Occhi profondi dove si leggeva tutto il male subito, ma dove si vedeva la forza e la volontà di vivere e sognare.
Lui, diciotto anni. Biondo, occhi azzurri con capelli corti. Lineamenti stupendi da lasciarti senza fiato. Il tipico principe azzurro, se non fosse stato per il suo carattere, scontroso e chiuso.
Alto e magro. Durante il tempo libero giocava a calcio e neanche là, in quella squadra aveva molti amici.
Il loro passato li aveva resi forti, capaci di combattere e di andare avanti anche senza nessuno. Ma Daniel per una volta ogni tanto aveva ragione: Senza amici non si vive. Sono indispensabili per noi.
Neanche a farlo apposta infatti, il giorno dopo a scuola, il professore di Italiano ci fece fare un tema.
La traccia era proprio questa: L'amicizia, quella vera. Cos'è per voi?
Piccola Scrittrice come lesse la traccia fece un piccolo sorriso. Il suo sguardo si incrociò poi con quello di Daniel, all' ultimo banco sempre isolato da tutti.
Passate così le quattro ore di lezione, erano ormai tutti pronti per andare a casa.
Piccola si volle fermare agli allenamenti di calcio. La prima ragazza in tutto l'istituto che conosceva alla perfezione tutte le formazioni delle squadre di calcio di Serie A. Una vera svolta per i maschi.
E così, con i pantaloncini corti e maglietta a maniche corte decise di scendere in campo, anche lei voleva provare la sensazione di calciare un pallone.
Tutti i ragazzi la guardavano stupiti. Era ormai la più amata nella squadra. La prima ragazza che giocò a calcio. Piccola Scrittrice fu un nome impresso nella storia e sulla maglia.
Le giornate a seguire furono sempre simili tra loro.
Piccola di prima mattina andava a scuola e passava poi gli interi pomeriggi a giocare a calcio con i suoi amici, anzi conoscenti come lei li definiva.
Passava il tempo a calciare quel pallone con la quale i ragazzi la fotografavano. E tra gli occhi sorpresi della gente e dei genitori degli studenti, lei giorno dopo giorno si avvicina sempre più a Daniel.
Forse veramente stavano diventando amici.
Giorni dopo, in classe si stavano correggendo i temi.
Il professore, decise di mettere a confronto i due temi che più li aveva colpiti. Erano proprio quelli di Piccola e Daniel.
Il tema della ragazza era il seguente:
"Vi siete mai chiesti cos'è l'amicizia e perché sia tanto importante per la nostra vita?
Ed ancora, perché mai senza i nostri amici tutto diventi tanto difficile?
Semplice...
Loro sono oro per noi. Sono i nostri sorrisi, le nostre battute, i nostri scherzi, i nostri giochi, la nostra vita.
Senza di loro non sapremmo vivere. Ci sono sempre quando ne abbiamo bisogno, non ci abbandonano mai, ci sono sempre accanto in ogni momento della nostra vita. Perché loro sono i veri amici e chi li trova trova un tesoro...
Di loro possiamo fidarci. A loro possiamo dire tutto, confidare le nostre paure, i nostri segreti.
Con loro possiamo condividere i sogni; vi sembra poco?
Sono loro che asciugano le nostre lacrime. Anzi, per merito loro forse non le verseremo mai. O quasi.
Gli amici veri sono pronti a ridere, giocare, scherzare con te. Sono sempre sinceri, anche a costo di ferirci. Sempre pronti a correre in nostro aiuto possono mollare tutto, per venire da noi. La vera amicizia è quella che io ho per loro, e loro per me. È una cosa bella come l'amore e solo chi la prova sa cos'è.
Gli amici sono quelle persone con le quali passi ore ed ore al telefono anche se vi siete appena lasciati.
Sono quelle persone che ti possono anche far fare figure di cacca con il tuo lui o la tua lei. Sono quelle persone con le quali fai cavolate in continuazione. Sono quelli che chiami Amore, Tesoro, Cucciolo, Vita.
Sono quelle persone che non ti hanno mai lasciato, anche quando pensavi di essere sola e tutto sembrava andare storto. Sono quelle persone che ti consigliano e ti fanno capire dove sbagli. Sono quelle persone che sono come sorelle o fratelli, per te.
Per loro daresti la vita, perché sai che la tua vita senza la loro non avrebbe senso. E loro, per te, farebbero lo stesso.
Le vere amiche o i veri amici sono quelli insieme ai quali ti diverti a prendere in giro gli altri, sono coloro che, se c'è da fare a botte, non ti lasceranno mai sola, ma verranno sempre con te.
Sono quelle che ti camminano accanto, e non dietro o avanti. Se ti dicono Ti amo, è perché lo pensano davvero. Si, perché l'amicizia è un amore, grande, eterno; è un sentimento per tutta la vita.
Gli amici sono quei pervertiti con i quali trovi doppi sensi in ogni frase. Ti sorridono sempre e sono sempre pronti a farti sorridere.
Sono coloro che ti ricordano che la vita è bella, proprio perché ci sono loro. Sono quelli con i quali giudichi il culo dei ragazzi o delle ragazze che passano, per scherzo.
Loro sono quelli con i quali spari le peggio cavolate, basta guardarsi in faccia per ridere, senza alcun motivo. E poi, con ironia, ti dicono: "Puzzi, anzi puzziamo insieme".
Loro sono quelli che ti sopportano quando gli fai due scatole tanto sul ragazzo o sulla ragazza che ti piace. Sono coloro che hai paura di perdere. Sono coloro dei quali sei gelosa da impazzire.
Con loro non vorresti mai litigare, anche se a volte succede. Sono quelli con i quali ti insulti, con i quali ti trucchi o ti scambi vestiti.
Sono coloro che ti dicono: "Sei bellissima", anche se in realtà scapigliata, struccata e in pigiama e ti senti brutta che non ti puoi vedere. Sono coloro che ti addebitano chiamate, che si imbucano a casa tua senza nemmeno avvisare.
Sono quelli che ti fanno ridere nei momenti meno opportuni, che sanno tutto di te e conoscono ormai alla perfezione ogni tuo difetto, ogni tuo pregio.
Sono soltanto i veri amici che ti capiscono al volo, senza neanche parlare. Sono LORO la VITA."
Queste parole colpirono tutti. Erano molto belle ma anche inaspettate. Nessuno si sarebbe mai immaginato che lei sarebbe stata in grado di scrivere o dire parole cosi sentite, per molti di noi, vere.
Ma l'ultima frase del tema spiegò tutto.
"Queste parole non sono vere, era solo per colpirlo professore. L'amicizia non esiste e se esiste, prima o poi ti inganna, ti tradisce e ti lascia sola."
Queste forse era la frase più vera e sentita dalla giovane, descriveva perfettamente ciò che lei aveva sempre dichiarato. L'amicizia non esiste.
Il tema di Daniel fu invece molto breve, massimo dieci righe. Poche ma intense.
"Per me la vera amicizia, quella con la A maiuscola, nasce per caso forse ad una partita di calcio, o forse dopo averci fatto a botte. Il mio migliore amico, l'unico che esista è colui che mi è sempre stato vicino. È colui con il quale rido e scherzo. Ci offendiamo le madri a vicenda sapendo che però che ci saremmo sempre, l'uno per l'altro. Amiamo chiuderci in casa a mangiare o giocare alla play. Ci divertiamo prendendo in giro le ragazze brutte che però si credono belle. Ci scambiamo jeans e magliette. Andiamo in palestra assieme, guidiamo la macchina dei nostri anche se non abbiamo la patente. Ci divertiamo a passare le serate nei pub a bere oppure scommettiamo sul primo che si porta a letto una ragazza. A volte litighiamo e facciamo a botte, ma sappiamo bene, entrambi, che ammazzeremmo chiunque provasse a toccarci. Per me lui è tutto, mi è riuscito a capire fin dall' inizio, ha sempre rispettato i miei spazi come io rispetto i suoi. Ci divertiamo a prenderci a parolacce, forse non è una cosa giusta e bella ma noi maschi siamo cosi. Ci prendiamo in giro facendo gli sdolcinati, ci chiamiamo Brò, Fratè. Ci diciamo anche ti amo ma solo per gioco, gay ancora non ci sono diventato.
PS:Forse prof questo non è il tema che lei si aspettava, però che dire, è vero. Noi maschi siamo così e per me l'amicizia vera è questa. Mi raccomando su questo ci voglio almeno il sette."
Finito di leggere il tema ci fu anche l'applauso da parte di tutti i maschi, dunque da tutta la classe.
I temi furono comunque molti belli, due tipologie di pensieri diversi che presero, nonostante tutto, un bel sette e mezzo.
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