Il suono del cellulare, fece trasalire Ruggiero intento a disegnare le ultime pagine del suo fumetto. Era un sm. Incuriosito, l'aprì, e a suo grande stupore lesse: ( Non puoi lasciarmi così, io ti amo e se non mi rispondi mi ammazzo) non c'era il nome, il numero gli era sconosciuto. "Che fare?" Non conosceva nessun'altra, e lui amava la sua compagna Eva, che fra l'altro era gelosissima. Tentennò un attimo e poi decise di rispondere alla folle che voleva ammazzarsi,"già la folle" pensò. Era una donna? E se fosse stato un uomo? Si fece coraggio e rispose al messaggio come se lui fosse stato il vero destinatario:
( non ti lascerò, sogni sereni, anche io ti amo)
Il telefono squillò ancora una volta, incuriosito lesse:
( ero certa che, non mi avresti abbandonata. Ci vediamo domattina, ti aspetto al bar della stazione alle ore 09, 00.)
Ruggiero si era appena reso conto del pasticcio in cui si era cacciato e non sapendo cosa fosse stato giusto fare, rispose (ok.) Almeno, sarebbe andato a letto senza avere sulla coscienza un suicidio.
Erano le 09, 00, entrò nel bar. Una donna bionda seduta al tavolo, sorseggiava un tè, si avvicinò per domandarle se era la persona del messaggio, ma girandosi vide entrare Eva che, decisa, s'avventò su di lui insultandolo. L'accusò d'essere un traditore e minacciandolo con un ombrello gli ordinò di lasciarla in pace per sempre. Ruggiero cadendo dalle nuvole voleva spiegarle l'equivoco, ma tutto fu vano.
La sua Eva era uscita per sempre dalla sua vita. Gli fece trovare sulle scale tutti i suoi effetti personali e guardandolo con distacco chiuse la porta alle sue spalle. Un sorriso di vittoria si disegnò sul suo volto, finalmente c'era riuscita, poteva sistemare negli armadi i vestiti di Giulio.