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Noi ci siamo riusciti

La mia vivacita' da bambina era paragonabile al peggiore dei maschiacci, cresciuta con tre fratelli, di femminile in casa mia c'era solo il rossetto di mia mamma!
Non sono stata viziata, mio papa' ogni tanto me le dava vinte; lo marcavo stretto stretto, non mollavo, con due moine gli levavo quasi tutto quello che chiedevo! Piccole cose, tipo il gelato, le caramelle ecc...
I miei fratelli, più grandi di me di otto e nove anni, in estate lavoravano; vivendo al mare una buona stagione lavorativa permetteva loro di poter passare un inverno tranquillo di studio senza dover chiedere niente ai miei.
Passavo le giornate con le amiche del vicinato, se non c'era una ce n'era un'altra; avevo sempre qualcuno con cui giocare.
Non amavo pero' portare nessuno a casa mia: era una grandissima casa con i soffitti alti, quando pioveva ci voleva l'ombrello ; qua e la' gocciolava l'acqua, ma con i miei fratelli si rideva della situazione tragicomica.
La mia migliore amica, Silvia, abitava due case dopo la mia: aveva una bella casa, con lei ho passato i migliori anni della mia infanzia. Sembravamo sorelle diverse, io moretta scalmanata, lei biondina, molto carina, più calma di me sicuramente!
Davanti a casa mia abitava un'altra amichetta, Sabrina.
Silvia ed io eravamo molto unite e si sa che da bambine il numero tre non funziona. Accanto a casa mia Giovannone, un po' troppo pesante per non essere preso in giro da bambini cattivelli: io ero tanto buona quanto malvagia! Giovannone era il massacrato di turno: un giorno pero' per farmi un dispetto si tiro' giu' le mutande, io avro' avuto 10 anni, mi ricordo che mi misi a ridere da morire e poi corsi in casa a dirlo a mia madre.
La mia vicina di casa si chiamava Cinzia, più grande di me di tre anni, andavo da lei quando Silvia non poteva, quando Sabrina era danza, e quando Giovanni non mi tirava i capelli. Con Cinzia mi sono divertita moltissimo, con lei ho visto i primi movimenti adolescenziali :ricordo i primi ragazzini che andavano a cercarla.
Silvia e Sabrina andavano a danza classica, io in piscina perché dovevo rinforzarmi
Morivo dalla voglia di andare con loro a danza, ma no, niente da fare... piscina... beh c'è di bello che so almeno nuotare, però non so ballare!
Da bambina ricordo i problemi familiari, soldi ne entravano pochi, mia mamma faceva i salti mortali per non farci mancare il necessario, ma io ero felice di avere i mie fratelli grandi e il mio fratellino più piccolo di me di 5 anni, mi davano forza.
Tuttora i miei fratelli per me sono oro, non abbiamo più i problemi che hanno accompagnato la nostra vita insieme, ci vediamo spesso, con nipoti annessi. Se penso a noi quattro fratelli mi struggo, non è stato facile emergere dalle difficolta' della mia famiglia, ma con la sofferenza se si ha cervello si scala vette inarrivabili. Noi ci siamo riusciti.

 

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7 commenti:

  • Anonimo il 21/11/2011 18:54
    Le difficoltà rafforzano, temprano e poi se ne colgono i frutti. Dal tuo racconto traspare serenità: nella vostra famiglia ci sarà stato sicuramente il condimento dell'amore...
  • Antonio rea il 06/03/2011 07:45
    Bel racconto, lineare, scorrevole e frizzante come te!! Brava!!
  • Anonimo il 04/03/2011 20:24
    Karen, non tocco neanche il "lampadario" perché c'è questo problema dello spegnitore di stelle seriale; te lo dico a voce: 5 stelle. Grazie.
  • Michele Rotunno il 04/03/2011 19:06
    Racconti come questo mi rodono il fegato per due motivi, il primo perchè sono figlio unico e secondo perchè sono un montanaro che non ha alcuna dimestichezza con il mare. In estate ci vado con la famiglia, poichè dista solo una quarantina di chilometri in linea d'aria e anche da giovane ci andavo ma mi sono sempre tenuto alla larga. Eppure una volta mi hanno detto che ho nuotato, può anche essere vero perchè ero ubriaco fradicio.
    Stupidi ricordi!
    Bel quadretto e tantissime emozioni. Brava.
  • Anonimo il 04/03/2011 11:49
    bellissimo racconto Karen...
    e la frase finale è davvero molto bella... tempo fa ho letto una riflessione del genere fatta da Benigni ricordando le difficoltà economiche della sua famiglia quando era piccolo e mi aveva fatto commuovere!!!
    brava!!
  • Vincenzo Capitanucci il 04/03/2011 10:55
    Un bellissimo racconto autobiografico.. Karen.. scorre che è un incanto.. sfociando nel meraviglioso tesoro... di una Famiglia unita..

    noi ci siamo riusciti.. complimenti..
  • Anonimo il 04/03/2011 10:52
    Bello bello questo quadretto di vita familiare che riporta ai giorni dell'infanzia... che combinazione, ho appena finito di scriverne uno anch'io sulla vita che facevo in quegli anni, all'oratorio.
    Vengo spesso a Viareggio e il primo maggio sarò li per una gara di nuoto... la piscina è quella dove andavi tu, di la della darsena? ciaociao... salutami il Burlamacco.

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