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La partenza

Un mattino d'estate, dopo che l'ultimo ansimante sbuffare della locomotiva si fu del tutto spento nella soffice nebbia della campagna, mia madre con cui avevo condiviso tutta la mia vita, mi apparve in tutta la sua meravigliosa bellezza. Mi chiese se avessi preparato tutto. Pensai a lungo a tutte le azioni che avevo agito per riporre ogni cosa nel grande baule. Il mio primo giorno di scuola, il parto, la nascita di mio fratello, la morte di mio nonno, ogni cosa in un posto preciso, da potervi accedere con facilità. Lei guardò dove avessi riposto il parto, la mia metà, e sorrise davanti al mio agitarmi nel suo ventre. Il suo viso divenne d'improvviso triste. Mi chiese dove fossero i suoi sogni di madre. Sbottonai lentamente la camicia, erano legati ad un filo d'oro, sul mio petto. Per poter entrare nei suoi sogni anche dopo che dall'esistenza fosse stata liberata.

 

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4 commenti:

  • mariateresa morry il 25/12/2011 20:27
    La scrittura è veramente abile. Le tappe più salienti della tua vita riposte in una valigia da viaggio è una idea molto originale. Gli ultimi tre periodi rivelano un rapporto filiale con la madre che va oltre la morte...
  • Anonimo il 29/04/2011 23:05
  • Ugo Mastrogiovanni il 10/04/2011 19:45
    Per un momento ho letto nel titolo la drammatizzazione di un avvenimento necessario ma spiacevole poi, leggendo tutto d'un fiato il breve racconto, perché si presta ad essere letto senza pause, mi sono ricreduto ed ho sorriso di cuore e ho trovato la cronistoria piena di tanta luce, la figura di quella Madre, indice unico d'eterno amore e quasi mi sono commosso. Bravissimo Michele.
  • Francesca La Torre il 01/04/2011 08:11
    Bellissimo, ben scritto, in poche righe hai parlato di grande amore materno, ch e' un argomento molto profondo, complimenti.

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