Ormoni impazziti mi inebriano il cervello, tingono di nero il mondo, mettono le sbarre alla mia camera e mi rendono sorda alle parole del vecchio.
Le sue parole, mi percuotono come colpi di verga sulla nuda pelle.
I suoi modi di fare mi inferociscono come una bestia ferita. Tutto bolle dentro di me e i miei pensieri sono agitati come un mare in tempesta che niente e nessuno può placare.
Tanta voglia di fare, tanta voglia di essere IO. Io devo essere IO. Fuggire non posso che fuggire.
Ora, passati pochi anni, tutto diventa più chiaro, come una bella giornata dopo una tremenda tempesta. Come il risveglio dopo un incubo.
Guardo le vite che ho deluso, che sono li ferme e immobili, come alberi spezzati che ricordano il passaggio di un uragano.
Penso alla mia vita sfregiata dagli errori che ho commesso.
Mi sento sola al centro di immensa collina dopo un incendio che ha distrutto i lussureggianti boschi. Ovunque io guardi non c'è nulla. Terra bruciata e arbusti fumanti.
Non c'è più nulla di quello che vedevo, ne le sbarre alle finestre, ne il nero del mondo e non c'è più papà.
E le sue parole e i suoi divieti che un tempo mi facevano soffrire, sarebbero ora come dolci carezze e abbracci per proteggermi.