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L'invito alla festa
Probabilmente è stato l'unico a volermi bene davvero, ma io non ho saputo apprezzarlo. Gli altri mi hanno sempre usata e poi gettata, come una bambola e io gliel'ho lasciato fare.
Torno con la mente ai giorni passati al mare. Sulla spiaggia c'è il rumore dei ragazzi che giocano sul bagnasciuga, il caldo lambisce la pelle rendendo l'acqua simile a un miraggio irresistibile.
Io e le mie amiche ce ne stiamo sotto l'ombrellone facendo finta di niente, ma in realtà fissiamo i ragazzi che giocano.
Maddalena lancia di tanto in tanto uno sguardo nella loro direzione, Marina protetta dagli occhiali da sole, li fissa senza essere vista, io li guardo con il mento appoggiato alle ginocchia senza farmi troppi scrupoli.
Francesco, il capo del gruppo è consapevolissimo del proprio potere seduttivo e di tanto intanto si mette di tre quarti come un attore di fronte al pubblico, sa che lo guardiamo e la cosa gli piace.
I muscoli delle sue spalle guizzano sotto la pelle a ogni movimento, nel rincorrere la palla i capelli neri ondeggiano da una parte all'altra coprendogli gli occhi, lui li sposta con l'anulare della mano.
<<Certo che è davvero un gran figo.>> Dice Madda fingendo di leggere una rivista.
<<Madonna.>> Fa eco Marina <<Ha un corpo roba.>>
Continuo a guardarlo rapita. Da quello che mi hanno detto è tanto bello quanto bastardo, secondo mia nonna è uno di quelli destinati a finire in galera nel giro di pochi anni.
<<Pare che sia uno stronzo.>> Mormoro.
<<Di quelli grossi.>> Aggiunge Marina <<Spaccia a tutto spiano.>>
La spiegazione attira la nostra attenzione, la guardiamo in attesa che continui.
<<Peggio per lui>> taglia corto Madda. <<Ho sete, andiamo a prendere qualcosa al bar.>> Dice alzandosi.
Marina fa una smorfia ma poi si alza e la segue.
I ragazzi vedono che ci siamo alzate, interrompono la partita e ci fissano, si tirano gomitate d'intesa fra dei risolini.
Comportandosi come se non ci fossero le mie amiche gli passando davanti ancheggiando. Io incollo lo sguardo a terra, sono imbarazzata ma allo stesso tempo mi piace che mi guardino.
Quando gli passiamo davanti qualcuno fischia per segnalare che gradisce ciò che vede. Alzo gli occhi, Francesco mi sta fissando.
Il suo sguardo diventa qualcosa di fisico, mi pare di sentirlo sulla pelle, ho i brividi. Alzo di nuovo gli occhi per sbirciare quello che fa, lui se ne accorge e accenna un sorriso. Sento le guance avvampare, i brividi si fanno più forti.
<<La bimba si vergogna.>> Sghignazza un ragazzo alto.
<<Piantala.>> Gli intima Francesco senza smettere di guardarmi.
Per un attimo cala il silenzio poi qualcuno chiede la palla e la partita ricomincia.
Tutti tornano a giocare, ma lui si volta ancora un paio di volte a guardarmi.
<<Cioè, ne vogliamo parlare?>> esclama Madda arrivate al bancone del bar.
<<Sembrava ti volesse mangiare.>> Squittisce Marina. <<Secondo me hai fatto colpo.>>
Mi stringo nelle spalle accennando un sorriso nervoso.
Il barista allunga un'invitante lattina di Coca fredda alla mia amica.
<<Devi assolutamente provarci.>>
<<Ma cosa?>> Chiedo spalancando gli occhi.
<<Ha ragione.>> Approva Marina.
Scuoto la testa in preda al panico, spero che stiano scherzando.
Delle ragazze ci salutano a distanza.
<<Guarda, ci sono anche Ele e Veronica.>> Dice Madda a Marina avviandosi verso di loro.
Spero che non mi tormentino tutto il giorno con la storia di Francesco, sospiro.
<<Una Ceres.>> Dice una voce alle mie spalle.
Deglutisco. Mi volto e vedo Francesco che mi guarda con un sopracciglio alzato.
Incollo di nuovo gli occhi a terra poi lancio un'occhiata in direzione delle mie amiche. <<Ti sto proprio antipatico.>> Dice quando muovo un passo vero di loro.
Lo guardo presa alla sprovvista, scuoto la testa.
<<No?>>
<<No.>> Ripeto con la voce ridotta a un sussurro.
<<Mi chiamo Francesco.>> Dice accennando il solito mezzo sorriso.
<<Lo so.>>
La mia risposta idiota stavolta gli strappa un sorriso vero. <<Bene e tu saresti?>>
<<Arianna.>> Dico sperando di non essere rossa come un peperone.
Afferra la Ceres sul bancone e ne beve un lungo sorso.
<<Stasera qui vicino c'è una festa>> dice distrattamente <<ci venite?>> e indica le mie amiche che guardano verso di noi con la bocca aperta.
<<Non lo so, io...>> arriccio il naso cercando qualche giustificazione per rifiutare.
<<a stasera.>> Taglia corto lui tornando in spiaggia.
Lo osservo allontanarsi e piano, piano ricomincio a respirare.
<<Allora?>> Mi chiedono le ragazze all'unisono quando mi avvicino.
<<Ha detto che stasera c'è una festa.>> Rispondo distrattamente.
<<E?>> Mi incalza Marina.
<<Ha chiesto se andiamo.>>
Sul volto delle mie amiche esplode un sorriso.
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