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Legittima difesa

È sera. sono a casa ed ho un po' di sonno.
Anche Tano è ormai a cuccia: sempre vigile, è guardiano di notte e compagno di giorno!
-"Adesso mi faccio una birra"- penso, me la merito, non so perché' ma l'importante è essere convinti delle cose.
Sto per aprire il frigo, quando con la coda dell'occhio mi accorgo di qualcosa che si muove, giù', a terra al lato del frigo. Accidenti!
Un' enorme blatta, si, uno scarafaggio passeggia vicino al muro: è grande, rossastro, munito di ali e non sembra minimamente preoccupato della luce improvvisa e neanche da me che rimango per un attimo impietrito a guardarlo.
Anche lui si ferma, insospettito, pare quasi che mi osservi, testimone di un vecchio rito.
Il pericolo è incombente e di sicuro lui lo avverte.
Penso al da farsi, ma devo fare presto, non voglio quest' intruso per casa!
Figuriamoci, non ho voluto una moglie!
E poi non si potrebbe neanche ipotizzare una convivenza:-"ehi Scary, attento a non cadere nell'acqua bollente quando assaggi la pasta"- oppure -"vado al lavoro, non farmi trovare la casa piena di amici quando torno!"-
E poi non c'è dialogo : parli sempre del fatto che sei stanco di vivere di notte, passare attraverso le fessure, restare immobile per far finta di essere...
Ma che dico? Alzo la mano, stringendo una scarpa, pronto a colpirlo e mentre
la mia mente ripensa a : -"un colpo solo, un colpo solo, l'alce deve essere ucciso con un colpo solo altrimenti non è leale"- (da "il cacciatore") (mah, forse mi sono fatto un po' trasportare!) , lui alza l'ala, tira fuori qualcosa con una mossa repentina... e mi spara!!
Niente fumo, ne' rumore, ma una fitta lancinante: qualcosa ha ferito il mio avambraccio scoperto.
Come un dardo, un ago, una spina, che trafigge la mia carne, conficcato per meta'.
Che bruciore... e c'è anche sangue!
Non è così che doveva andare, eri tu che dovevi morire, schiacciato, colpevole del tuo reato.
E sei anche armato!
A questo punto, preoccupato, corro al Pronto Soccorso.
Sono fortunato, è una notte tranquilla qui a Villa Sofia: solo Q- U- A- R- A- N- T- A- C- I- N- Q- U- E persone in attesa, prima di me!
Ma, non disperiamo, forse potrei fare qualche conoscenza, non si sa mai.
Se ci fosse una bella ragazza, potrei raccontarle la mia storia.
No... no... forse non è il caso, le donne non amano le storie sugli scarafaggi.
(soprattutto su quelli che rimangono vivi!)
Dovro' pensare a qualcos' altro.
Ma intanto un dottorino, venuto a controllare, dicendo che il mio caso è prioritario, mi fa entrare.
-"Ma cos'è una scheggia? Un chiodo? come è successo?"- Con dovizia di particolari, racconto l'accaduto e con una certa apprensione dico che lo "sparatore"è ancora libero, per casa e chissà' che può' fare!
Ehm... certo, certo dice il medico -"4ml di morfina e stanotte rimane in reparto per accertamenti.
L' indomani su consiglio, dico che l' oggetto era uno spillo, o qualcos' altro di
appuntito che per distrazione ho urtato.
Torno a casa rintontito ma sicuro di una cosa:da oggi in poi sicuramente non proverò' più' a schiacciare niente!

 

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5 commenti:

  • Fernando Piazza il 16/04/2011 22:34
    Tranquillo Michele, che adesso vengo dalle tue parti... Sei uscito dalla trance che ti ha colto, eh? Brutta bestia l'ispirazione. Poi me ne passi un pò... Per ora sono in fase lettura.
  • Michele Rotunno il 16/04/2011 22:14
    Dopo Nando il cantautore che dire? È stato un duello ad armi pari, almeno nelle reciproche intenzioni. Nando non me ne voglia, stabo scherzando
  • Fernando Piazza il 16/04/2011 02:04
    Con un'inappropriata preposizione ho frainteso il significato della frase. Intendevo dire che "l'esitazione, ALL'uomo mosso da pietà verso lo scarafaggio, gli costa cara." Dunque l'esitazione costa cara all'uomo e non allo scarafaggio. Scusa la precisazione.
  • Fernando Piazza il 16/04/2011 01:03
    Scusa, la citazione corretta è"... e mentre gli usi questa premura, quello si volta ti vede e ha paura ed imbracciata l'artiglieria non ti RICAMBIA la cortesia". De Andrè da lassù non me ne voglia. Lo stimo troppo per travisare le sue parole.
  • Fernando Piazza il 16/04/2011 00:59
    Lo confermo: la favola è la tua strada. Esopo faceva parlare i suoi personaggi e dalle loro azioni scaturiva un insegnamento, una morale. In questo caso la morale potrebbe essere "Vivi e lascia vivere". Ma il duello a suon di sguardi tra la blatta e l'uomo mi richiama la canzone di De Andrè "La guerra di Piero" nel punto in cui dice "... e mentre gli usi questa premura, quello si volta ti vede e ha paura ed imbracciata l'artiglieria non ti riserva la cortesia". L'esitazione dell'uomo mosso da pietà gli costa cara. Racconto simpatico e fantasioso e anche un po' surreale.

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