Le mani di Joussef strinsero la vita di Gaia, salirono su per le spalle, sfiorandole il viso, fissandola negli occhi non smetteva di ripeterle-ti amo-. Gaia era lì stretta appassionatamente tra le sue braccia. solo quattro giorni Joussef aveva per il suo lavoro in Italia e lo svolse come sempre con passione, tuttavia accettò l'invito di Gaia e non si recò in albergo ma potè godere della splendida vista che si godeva d quel piccolo appartamento, sospeso sul tetto di un vecchio palazzo. Non ci fu bisogno di chiedere, pretendere, parlare... le stelle illuminavano la notte e dall'altezza erano così vicine e luminose... Joussef si spostò dalla sua alla camera di Gaia:lei era lì, seduta sul sul lettone in ferro battuto, lasciato dalla nonna, avvolta in una morbida vestaglia;i capelli le scendevano lungo le spalle e il suo viso era fisso su di un disegno. Anche quand avrebbe potuto riposare, lavorava e disegnava. Gaia sentì la sua presenza, sollevò lo sguardo, gli sorrise e gli tese la mano. In sè una grande tranquillità ed un forte desiderio di lui. Il loro primo incontro d'amore fu sereno:le mani di Joussef grandi ma leggere sfioravano il suo seno, il viso, i capelli, le gambe e utto il suo corpo rispondeva a quelle carezze. Joussef la guidò lievemente in quell'abbraccio che li rendeva uno dell'altra e... le stelle illuminarono l'amore.