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Antica-mente16

Era ormai trascorso un anno e tanti incontri erano seguiti al primo con la stessa intensità, lo stesso desiderio ed un amore crescente. Tante erano state le telefonate che dal Marocco o da altri paesi giungevano al cuore di Gaia ma le notti erano lunghe e vuote senza di lui, le mancavano le sue parole, la sua voce, i sorrisi all'alba appena svegli, le braccia forti e tenere che la proteggevano nella notte. Non mancava solo fisicamente ma tutto di lui mancava! E Gaia decise! Decise di negarsi, per non soffrire. In casa e in ufficio rispondeva sempre la segreteria telefonica, si allontanò dalla città quando seppe che sarebbe stato lì per un servizio giornalistico, si isolò sempre più, tanto da decidere di ritornare in quella casa antica. Joussef non sapeva dell'esistenza di quella casa e sarebbe stata sola, per sempre! Ora guardava quel cancello, arrugginito dal tempo e dalla pioggia, le mura della casa coperta di edera e di erbe selvatiche non erano più visibili. Con difficoltà riuscì ad aprire il cancello e calpestò quel vialetto coperto d'erba selvatica su cui aveva corso da bambina. Rivide il suo papà e la sua mamma sul terrazzo che la guardavano e comprendevano la sua solitudine, il suo sfuggire Joussef. Aveva chiesto aiuto ad un'amica per rimettere in ordine la villa ed i primi giorni furono pesantissimi. Strappavano solo erbacce e nonostante l'attenzione le loro mani erano piene di graffi e sanguinavano come il suo cuore senza Joussef. Chiese un periodo di riposo dal lavoro per potersi dedicare alla sua casa ma sapeva che lui l'aveva cercata. Aveva chiesto, indagato, teso tranelli alle colleghe di lavoro ma tutte fedeli e compatte con la scelta di Gaia non l'avevano tradita. Tutti sapevano che era all'estero ma nessuno sapeva dove. Se solo Joussef avesse immaginato che pochi chilometri li dividevano!

 

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7 commenti:

  • Anonimo il 28/04/2011 02:27
    Qui trovo conferma hai miei pensieri nella lettura di Gaia, la paura di una vita solitaria come la sua Mamma, il suo rifiuto all'amore, all'unione con un uomo appunto come il suo Papà sempre assente per il suo lavoro, triste, e dolorosa la scelta di Gaia, scelta non facile mi chiedo quanta forza, quanto coraggio in questa scelta, ho forse vigliaccheria nel non voler vivere una dura realtà??? vado avanti devo sapere...
  • soffice neve il 23/04/2011 18:41
    spesso seguiamo le impronte dei nostri genitori pur non volendo... grazie per il tuo giudizio... lo accetterei anche se negativo... aiuta a crescere
  • Anonimo il 23/04/2011 18:37
    rieccomi... mi spiace per Gaia, ma un vicino di casa, noo? riconfermo il mio (per quel che vale) giudizio sul racconto:bello
  • soffice neve il 22/04/2011 08:07
    daccordo con te adriano...è vero è sfuggire la sofferenza...
  • Anonimo il 21/04/2011 23:01
    secondo me è sfuggire alla sofferenza, l'amore ha bisogno della presenza per crescere, mai asfissiante ma presente
  • soffice neve il 21/04/2011 21:51
    e si siamo in tanti a voler sfuggire i problemi!!!
  • Anonimo il 21/04/2011 21:49
    Sembra la storia di una mia conoscente che per non affrontare il problema lo sfuggiva.

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