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Chiamami Luna - prima parte
Era stata una giornata pesante, sprofondato sul divano stava quasi dormendo, quando il cellulare che teneva nella tasca dei pantaloni cominciò a vibrare solleticandogli la zona pubica.
Si tirò su e stava per prendere il telefono quando sentì Stefano che con voce assonnata e lamentosa lo chiamava "papaààààà ho sete!" andò da lui, "ecco!! ora da bravo dormi è tardi" gli diede un bacio sui capelli che avevano l'odore dolce dell'infanzia e gli rimboccò le coperte, poi si girò verso l'altro lettino dove dormiva il piccolo Giulio, lo guardò con gli occhi pieni d'amore e uscì dalla stanza.
Anche quella sera era solo con i suoi figli, Lucia era di turno in ospedale e questo per fortuna capitava spesso.
Non riuscivano più a comunicare loro due, neanche nelle cose quotidiane, finivano sempre per litigare, oramai aveva rinunciato ad avere un rapporto con lei, con la conseguenza che erano diventati due sconosciuti che per giunta si odiavano.
Tornò in cucina e posò il bicchiere nell'acquaio sopra la pila di piatti sporchi della cena, ora non aveva voglia di lavarli, l'avrebbe fatto l'indomani, era quasi mezzanotte, e decise di andare a letto.
Solo quando si tolse i pantaloni si ricordò del messaggio che gli era arrivato circa venti minuti prima.
Istintivamente pensò a Serena, ricordò con una nota di amara nostalgia quando, alcuni mesi orsono spessissimo si sentivano nella notte attraverso gli sms.
A suo modo l'aveva amata e proprio per questo, sapendo di non poterle dare quello di cui una donna ha bisogno l'aveva allontanata, facendola stancare non rispondendo più ai suoi messaggi, semplicemente era sparito inghiottito nel silenzio.
Non poteva andare avanti così e aveva fatto in modo di chiudere ogni contatto con lei.
Però ogni tanto pensava ancora a lei così dolce e appassionata..."non può essere lei" pensò, erano già passati più di quattro mesi dall'ultimo messaggio di Serena a cui ovviamente non aveva risposto.
Prese il telefono e si stupì di notare una sorta di trepidante attesa mentre pigiava il tasto per leggere il messaggio.
Non era Serena... il numero che appariva sul display era completamente sconosciuto. Tasto visualizza messaggio:
"Questo è un gioco. Sarò la tua Dea! Sei pronto a divertirti con me?"
Ma che cazzo di messaggio, Paolo cominciò a snocciolare tutta la sua fornita collezione di parolacce poi si convinse che doveva essersi trattato di uno sbaglio e andò a dormire.
Non riuscì a prendere sonno, si girava e rigirava sotto le coperte, infilava la testa sotto il cuscino e poi sbuffava e continuava a pensare a quelle parole... sarò la tua dea... è un gioco... sei pronto a divertirti...
Passò così la maggior parte della notte e alle cinque del mattino si alzò, era esausto e aveva un gran mal di testa rilesse il messaggio e ancora una volta pensò che sisicuramente si era trattato di uno scherzo o di uno sbaglio di persona, era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse che erano già arrivate le sette, Lucia era appena rientrata dal turno ed era nervosissima, come se fosse una novità, a mala pena gli rivolse la parola " ai bambini devi pensare tu stamattina","e certo e chi sennò".
La giornata si rivelò densa di impegni doveva vedere due clienti e poi c'erano i ragazzi da accompagnare a scuola e per finire gli allenamenti, allenava una squadra di calcio locale, 18 ragazzini quindicenni che lo facevano impazzire ma che gli regalavano anche tantissime soddisfazioni.
Tornò a casa che erano quasi le dieci di sera, in casa c'era un gran silenzio, sul tavolo della cucina trovò un biglietto di Lucia "sono a cena dai miei, forse non torno nemmeno a dormire, i bimbi sono con me... per la cena arrangiati" "pure stasera mi tocca un panino... almeno posso stare un po' in pace", Pensava questo Paolo mentre si preparava le cena, ma avrebbe preferito una vita diversa, con una moglie diversa, dolce e sensuale che lo circondasse di attenzioni e lo facesse sentire al centro dell'universo, una donna come Serena.
Fu mentre pensava a lei che ricordò il messaggio che aveva ricevuto la sera precedente.
Agì d'impulso prese il telefono e compose il testo "chi 6?" rispondi - invio ecco era fatta non gli restava altro che aspettare, il suono del messaggio di avvenuta conferma lo avvertì che il messaggio era stato recapitato.
Passò circa una mezz'ora, un tempo che gli sembrò interminabile e finalmente il cellulare vibrò nuovamente, aprì il messaggio visibilmente curioso di leggere "tu chiamami Luna... vuoi giocare con me?"
Stavolta Paolo rispose subito, d'impulso compose il testo del messaggio...
- certo che voglio come posso rifiutare l'invito di una dea-... inviò il mex e rimase in silenzio a guardare il display del cellulare che sembrava morto e spento... erano passati si e no 5 minuti e già Paolo cominciava a spazientirsi, "allora che fai non rispondi?... ma porca... ma si va a cagare... tu la luna la dea e chi cazzo tu sia..." lasciò il cellulare sul tavolo del salotto e andò in cucina a scaldarsi una pizza. Tornò in salotto proprio mentre il cellulare vibrava, era appena arrivato un messaggio. Prese il cellulare tra le mani con una certa trepidazione, - allora vuoi giocare... bene... speravo che non ti saresti tirato indietro... da questo momento il gioco ha inizio... devi promettermi però che rispetterai le regole... prometti? -... Paolo era così preso che il suono del telefono fisso lo fece sobbalzare..."cazzo ma chi è che rompe i coglioni proprio adesso... ciao no la Lucia è dai suoi a cena... no resta a pure a dormire... si vabbè glielo dirò domani... ma tu guarda... questa stronza proprio ora doveva chiamare" finalmente poté rispondere, compose il testo...- ok prometto... ma quali sono le regole? -inviò e attese, questa volta il cellulare vibrò quasi subito, e sul display comparve l'iconcina dell'mms, Paolo era veramente preso, questa cosa lo intrigava da morire, trovava tutta la questione eccitante, sì davvero forse anche troppo eccitante.. pigiò il tasto apri e sul display del suo Iphone apparì una foto, si vedevano solo il culo e le gambe di una donna..."gran culo" pensò Paolo "e che gambe... cazzo la cosa si fa interessante", ormai parlava a voce alta e tutta la vicenda lo stava intrigando da morire... mentre era intento a studiare nei minimi dettagli l'mms che aveva appena ricevuto arrivò un ulteriore messaggio - unica regola del gioco... dovrai fare tutto quello che ti dirò di fare se accetti rispondi si e cominciamo a giocare - nel tempo stimato di 4 secondi aveva già risposto affermativamente... e immediatamente dopo arrivò un ulteriore messaggio - chiamami - , Paolo non se lo fece ripetere due volte e fece la chiamata, sentì squillare dall'altra parte per un tempo che gli sembrò interminabile poi finalmente si mise in comunicazione con Luna, sentiva solo un lieve respiro e passò così alcuni secondi poi esordì...- ciao piacere Paolo... tu sei Luna? Nessuna risposta alla sua domanda solo un lieve respiro che gli faceva intendere che c'era qualcuno dall'altra parte... poi proprio mentre stava per tentare un ulteriore approccio sentì una voce di donna calda e un po' roca con un lievissimo accento straniero forse francese... sdraiati sul divano io sono lì di fronte a te, mi vedi vero le mie dita ti stanno sbottonando la camicia, senti il solletico dei miei polpastrelli sulla pelle... ti accarezzo le mie mani sono sulle tue spalle arrivano fino alla vita, ora sono sulla patta dei tuoi jeans uno dopo l'altro i bottoni si aprono sotto il tocco delle mie dita... ti accarezzo, le mie mani sono dentro i tuoi boxer.. sei già eccitato lo senti vero? Io lo sento, metti la tua mano sopra la mia, accompagnala nel movimento.. la senti ti sto toccando, ti sto masturbando sono lì davanti a te e la mia mano si muove e tu ti sta eccitando ti sento crescere dentro il palmo della mano e non mi fermo su e giù veloce... lento... veloce. ... ora sono in ginocchio davanti a te e la mia mano viene sostituita dalla mia bocca... tu non ti fermare... la mia lingua ti lecca su e giù la mia bocca ti racchiude il sesso completamente, delicatamente scivola su e giù fino in gola poi di nuovo su, la mia lingua lecca i contorni sei eccitatissimo... mi piaci, mi piace il glande turgido... tu fremi... ti sento ansimare e poi gemere... sei in estasi, non ti fermare... e all'improvviso la comunicazione si interruppe... ma Paolo non poteva era al limite e non poteva certo fermarsi, bastarono solo altri 20 secondi... ma che cazzo esclamò ad alta voce neanche avessi 15 anni... però mica male... ma chi cazzo sarà quella e come ha avuto il mio numero... cazzo però ... si faceva mille domande mentre l'acqua calda della doccia lavava ogni traccia di quello che Paolo definiva stranissimo gradevole imprevisto.
Durante la settimana che seguì quell'episodio Paolo si trovò molto spesso a pensare a quanto era successo alcune sere prima, non aveva ricevuto più alcun messaggio da quella notte, aveva anche provato più volte a chiamare ma il cellulare era sempre spento... irraggiungibile... tanto che alle volte si chiedeva se per caso si fosse trattato solo di un sogno.
Passarono i giorni e la curiosità addivenne desiderio.
La strada non era breve nè semplice ma lui non lo sapeva.
Il gioco era comunque cominciato e nessuno l'avrebbe fermato.
poi accade qualcosa di strano: al bar, vicino all'ufficio, ordinò un caffè e una brioches, come avveniva periodicamente tutti i giorni circa alla stessa ora. Ma a metà "pezzo dolce" gli suono' il cellulare e la chiamata era dal numero riservato. Pensò è l'ufficio, "pronto, non ti sento. R. non c'è segnale... pronto?". Così avvenne, ma la telefonata "cadde", torno' al bancone del bar, al suo caffè e trovo' sul bordo del piattino un biglietto con un messaggio: "mi intrighi molto, vieni stasera in piazza del Duomo alle 22. 00, non ti telefonerò".
I suoi pensieri volarono otre l'inverosimile e il caffè gli andò anche un po' di traverso..."Ugo dimmi un po' hai visto entrare una ragazza... una donna che ne so qualcuno che si è avvicinato al bancone?"..."no mi dispiace Paolo ero accucciato a sistemare la cassetta delle Bud... perché me lo chiedi.. aspettavi qualcuno?" ..."no no... nulla... ero al telefono mi era sembrato... bhè ciao frà ... io vado" ..."cià Paolo a domani"
Torno' in ufficio ma la sua testa era davvero da un'altra parte e macinava pensieri su pensieri. Era stata Luna? Ma se si chi era Luna in realtà, dunque si conoscevano e poi come avrebbe fatto, l'aveva seguito, l'aveva distratto con una telefonata a vuoto, poi approfittando del fatto che il barista era indaffarato e che lui era impegnato al telefono si era introdotta nel bar per lasciargli quel foglietto tutti questi interrogativi gli arrovellavano il cervello mentre tornava verso l'ufficio... tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il biglietto e lo rilesse era scritto in stampatello con una penna dall'inchiostro verde lo lesse ancora una volta "mi intrighi molto, vieni stasera in piazza del Duomo alle 22. 00, non ti telefonerò... già e come faccio?... i bambini se Lucia è di turno in ospedale... mannaggia ma possibile che mi doveva capitare sta cosa proprio a me...
Già la vita di Paolo non prevedeva questo tipo di imprevisti, era votato alla famiglia o meglio elusivamente dedicato ai figli che adorava, erano la luce dei suoi occhi, poco importava se la sua vita di maschio soffriva delle carenze... non aveva mai tempo per sé, ma quell'occasione non la voleva assolutamente perdere... doveva architettare qualcosa per prendersi la serata libera... aveva veramente voglia di conoscere Luna... ricordava ancora con soddisfazione il loro primo "cyber-incontro", certo non l'aveva ancora vista in viso... " se tanto mi dà tanto e il suo lato b... dà davvero tantissimo hihihhihi" sorrideva ancora al solo ricordo, talmente vivo e reale che si accorse di avere un'erezione... era distratto quel mattino, completamente preso a trovare il modo di liberarsi per l'incontro di quella sera. Poteva inventare una riunione con tutti i dirigenti della società, a volte capitava e dal momento che quella sera avev gli allenamenti era abbastanza credibile, doveva solo trovare il modo di sistemare i bambini... si armò di coraggio e telefonò a Lucia.."che fai stasera?" Le domandò in tono brusco "perché da quando hai cominciato ad interessarti di quello che faccio" era tagliente, gelida ogni parola gli arrivò alla bocca dello stomaco come stoccate di una spada di ghiaccio..."ho una riunione con i dirigenti della società stasera dopo gli allenamenti... quindi farò tardi... i bambini?" ... stanno con me io dovrei essere libera"... riagganciarono senza nemmeno un cenno di saluto.
La giornata passò veloce, il pensiero era fisso all'incontro della sera, fu puntualissimo, piazza duomo ore 22, 00 era lì nella piazza vuota di una cittadina di provincia, si rese conto di non aver punti di riferimento, dove avrebbe aspettato, decise di mettersi con le spalle all'entrata della chiesa in questo modo avrebbe avuto la visuale dell'intera piazza, e l'avrebbe vista arrivare... passarono alcuni minuti e la piazza era quasi deserta, pochi passanti e qualche bicicletta ma di Luna nemmeno l'ombra. Si sedete sulle scale del sagrato e accese una sigaretta, cominciava a spazientirsi erano già passati più di 20 minuti, era nervoso "se sta stronza non arriva entro 10 minuti me ne vado" mentre formulava quel pensiero dive un ragazzo in bicicletta che si dirigeva verso di lui era un ragazzo di colore, forse africano, si fermò a un metro e lo chiamò ..."Paolo?", "si" rispose mentre si alzava e si avvicinava, gli porse un foglietto piegato a metà e andò via.
Lesse con ansia il messaggio, stesso inchiostro verde, stessi caratteri stampatello... Via Faini, 12 alle spalle del Duomo, hotel Airone stanza 103, alla reception dì soltanto Luna... il portiere è stato avvertito, sali in camera la porta è socchiusa... ti aspetto.
Era visibilmente eccitato da tutta la storia un appuntamento al buio, che prometteva sesso... la cosa si faceva davvero intrigante ed interessante, forse la cosa migliore in assoluto che gli fosse mai capitata nella vita. Si diresse verso l'albergo e seguì scrupolosamente le indicazioni di Luna... dopo soli 10 minuti saliva le scale dell'albergo Airone per arrivare alla stanza 103.
La porta era socchiusa e fuori c'era attaccato un altro biglietto... Luna gli dava ancora indicazioni... stesso inchiostro verde... "entra ma non accendere la luce... sul letto troverai una benda... indossala e aspettami... ricorda queste sono le regole se non le rispetterai il gioco avrà termine...
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- Grazie del assaggio Emiliana se vuoi ho appena pubblicato la seconda parte...
- Ho letto il tuo racconto. Ci si deve aspettare una seconda parte oppure bisogna soltanto immaginarla?
Io mi aspetto che dietro tutte queste manovre ci sia la moglie, ma sarebbe un racconto un po' scontato, già letto e visto. Che ta! ta! fa l'amore con lui nel letto di quell'albergo.
Ho pensato anche al colpo di scena di un collega uomo gay, che adotta questo sistema per poterlo adescare, ma anche questo è un po' scontato.
Oppure ci sarebbe il finale, anche questo ormai utilizzato più volte, della moglie che sospetta di essere tradita che commissiona ad un detective privato di procurarle le prove del tradimento del marito perchè vuole lasciarlo, ma non vuole rinunciare al mantenimento per colpa.
Oppure ancora è la vendetta della sua ex-amante, che lo vuole fare impazzire come lui ha fatto impazzire lei...
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