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La Resa

Ero in mezzo ad una strada, deserta senza nessuna auto parcheggiata, illuminata a malapena dai lampioni che traforavano le foglie degli alberi.
Per terra vidi lontano una persona stesa per terra, decisi di avvicinarmi sino ad inginocchiarmi davanti a lei e capii che si trattava di una ragazza, era bionda e potevo capire che non stava benissimo o addirittura che era morta dal sangue ancora fresco che era colato dalla bocca.
D'un tratto mi spaventai e allontanai il mio viso dal suo fino ad alzarmi in piedi per guardare ciò che stava succedendo:il sangue stava tornando dentro la bocca di quella ragazza lasciando pulita la guancia dove secondi prima era colato.
Poi aprì gli occhi scuri e mantenne il suo sguardo verso il mio, si alzò fissandomi e mi disse: "E adesso cosa farai? Mi salverai o mi lascerai andare verso la mia morte?"
Mi diede le spalle e se ne andò, girando la sua testa cercando il mio sguardo di tanto in tanto, sino a sparire nel buio della notte. Io non riuscii a risponderle perché rimasi impietrito da tutto ciò che era irreale e così decisi di tornare a casa ma quando cominciai a camminare per quella via scorsi sulla destra, appesa ad un albero un'altra sagoma.
Era di nuovo lei, non poteva essere colpa mia se ora era appesa ad una corda penzolante e stavolta sicuramente morta. Mi sentii male a vederla in quello stato così mi avvicinai ancora per andare a slegare quella corda stretta attorno al collo ma ancor prima di toccare quella fune lei alzò le sue braccia alla gola e si liberò da quel laccio e appena si fu liberata mi guardò negli occhi e mi disse ancora: "Devo prendere la via della mia morte, lasciami andare"
Ma prima che se ne andasse le dissi: "Non viver la tua vita come la morte"
Mi guardò per pochi secondi fisso negli occhi e poi se ne andò svanendo di nuovo nella notte.
Continuai il mio cammino verso casa e per fortuna non rincontrai il suo corpo morto per la via. Arrivai a casa e andai nella mia camera ma c'era lei stesa sulle mie lenzuola celesti, questa volta non era morta ma fissava il soffitto come insonne. Mi avvicinai fino a far posare le mie labbra sulle sue e nel frattempo prese un coltello da sotto il materasso e lo avvicinò al mio collo.
Appena allontanai la mia bocca mi disse: "Voglio vivere con te per sempre"
Mentre la baciai di nuovo mi tagliò la gola e subito dopo anche la sua.

 

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1 commenti:

  • Isaia Kwick il 01/07/2011 16:31
    Bel racconto, avvincente. Congratulazione, mi e' piaciuto leggerlo.

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