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Rebecca & Facebook

Rebecca decise di comprarsi un portatile, non aveva mai avuto un computer ma ora che aveva tanto tempo libero pensò che un computer le sarebbe servito per sentirsi in sintonia con l'universo, aveva tante cose ancora da imparare e con internet avrebbe risolto. Si, c'erano tutti i segreti dell'universo che lei voleva sapere : Il triangolo delle Bermuda, I cerchi nel grano, gli ufo, l'aria 51 e tante altre cose.
Incominciò così per lei una nuova vita, non era più chiusa in casa aspettando l'arrivo dei nipotini, o il rientro dal lavoro del marito, ma si sentiva proiettata nell'universo, cercò i suoi i vecchi amici, ritrovò una persona a lei molto cara, una vecchia amica di Torino, conversava ogni sera con alcune sue cugine e per il principio tutto andava bene. Suo marito la guardava incuriosito, le ripeteva che ormai avevo perso la testa, che non la seguiva più, a lui le nuove tecnologie non piacevano, aveva verso di loro una specie di paura ancestrale che lei non sapeva spiegare, ma la lasciava fare, l'unica sua condizione era che non si iscrivesse a FACE-BOOK, lei non avrebbe mai dato ascolto alle sue parole, era testarda e ribelle, però non essendo ancora brava sul p c, se ne stava buona, buona, faceva le sue belle ricerche su google, chiacchierava con messenger , questo era tutto il suo mondo. Poi si sa che l'uso ci fa diventare padroni delle nostre stesse cose, ormai il suo p c non aveva più segreti e lei voleva andare oltre, e così decisi di aprire quella porta che il marito pensava di poterle negare, (beh in effetti lui non aveva mai avuto potere decisionale sui suoi pensieri e sulle sue azioni anche se per molto tempo aveva creduto di si, ma lei apparteneva solo a se stessa, ogni tanto quando il gioco delle parti si faceva duro lei gli ricordava chi era e cosa voleva , Rebecca era stata sempre determinata quando decideva una cosa,), comunque sia si iscrisse più volte a face-book, ogni volta inventava un nome nuovo e usava come immagini del suo profilo figure di animali e come le cose si facevano più grandi di lei e non riusciva più a gestirle, cancellava l'accaunt e ne inventava uno nuovo. È impressionante quanti accaunt si possono creare con un semplice nome e cognome. Che fatica ogni volta a trovare nuovi amici, a cercare di instaurare un rapporto con loro, ma comunque la cosa, in linea di massima, funzionava.
E poi successe quello che lei non avrebbe mai immaginato, , per come successe e perché si era lasciata intrappolare. , proprio lei si fermò su un volto maschile, le ricordava suo padre, un gentiluomo di altri tempi, uno di quelli che portavano sempre un fiore alla loro compagna, rapita da quella faccia di scugnizzo, rapita da quei capelli buttati all'indietro con noncuranza , rapita da quel sorriso enigmatico. E così inviò la sua richiesta di amicizia. Spense il p c e andò a letto, passò la notte, passò il giorno e finalmente venne la sera, i figli e i nipoti andarono via, suo marito andò a letto ) e ora sola, avviò il p c e si connesse a face book. C'era una notifica, l'aprì, si, era lui, e le diceva che con le coccinelle lui non parlava,(all'epoca Rebecca aveva l'immagine di una coccinella come suo profilo) se voleva continuare dovevo mettere una foto, perché lui aveva bisogno di sapere con chi aveva a che fare.

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2 commenti:

  • Massimo Bianco il 05/06/2011 19:08
    Letto tutto, l'inizio è ottimo e la lettura del rapporto tra Rebecca e Facebook coinvolgente, poi però il racconto perde colpi e la parte in cui Luca riappare in continuazione nella vita di Rebecca e famiglia alla lunga ho finito per trovarla un po' stucchevole. La mia pignoleria richiede spiegazioni: non ho capito la faccenda della firma carpita, se i documenti parlavano di mostre pittoriche, non si comprende come il notaio potesse avergli dato credito se parlavano della tenuta argentina allora mi pare impossibile poter dimostrare che la sua firma lì presente era stata carpita. Ricapitolando, racconto a mio parere bello a metà, aspetto comunque altri scritti. Saluti.
  • Giacomo Scimonelli il 05/06/2011 08:21
    scritto bene... piaciuto...

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