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Game over

Leonardo Rizzato, classe 1965, abita a Lorenteggio, nelle case popolari davanti al mercato rionale. Quello che ha una porta a vetri bucherellata da quelli che sembrano fori di proiettili.
La canzone che Leonardo ascolta più spesso è "Rebel, rebel". Il nastro è talmente usurato che al minuto 2, 53, alla strofa "Hey babe, your hair's alright" è come se David Bowie inciampasse e perdesse il ritmo. Al minuto 2, 53 la voce del duca bianco si allontana e si perde fra l'accordo di chitarra e la batteria. Quando Leonardo canta "Rebel, rebel", al minuto 2, 53, all'attacco della strofa " Hey babe, your hair's alright", anche la sua voce inciampa e si perde fra l'accordo di chitarra e la batteria. In realtà, lascia che la sua voce si confonda tra l'acquario del casco e la centrifuga del motore della Vespa di quinta mano, che era stata quasi abbandonata in piazza XXIV Maggio, dal carrozziere dietro la Standa.
12 aprile 1985. Leonardo tiene saldi i fianchi del flipper, incastrato tra il bancone e la porte del ripostiglio, al bar "Bingo" di via Bambaia 7. Nell'istante esatto in cui la paletta sinistra manca clamorosamente la pallina d'alluminio, inghiottita con un carnevale di musica sintetica e intermittenze, la porta a vetri, che guarda sbieca via Padova, si apre. Anita.
Un "game over", arancione su nero, compare sullo schermo e Leonardo smolla una manata al vetro. "Vaffanculo, Tarzan!" riempie il locale in tutta la sua frustrazione.
Anita, raggiunto il bancone, guardo Mario, con stupore misto a fastidio e commenta: "Che bella gente che frequenta 'sto bar!"
"Se bevono, pagano e magari lasciano pulito, possono anche bestemmiare." replica Mario, allungano una mano verso i bicchieri.
Anita indossa un vestito nero, è Aprile, di cotone elastico e leggero. Fa freddo o da caldo? Fa caldo e la discreta scollatura e il taglio a ruota della gonna sembrano proprio adatti.
Leonardo ha sicuramente la giacca di pelle, e se la tira, anche se suda. E i jeans a sigaretta, il ciuffo da menefreghista ed un velo di barba.
Anita lavora in drogheria, "da Gina", in via Bruschetti. Leonardo fa il meccanico e per due lire suona la chitarra in balera.
A Leonardo piace la cotoletta strafritta in quasi un panetto di burro. Ad Anita piace prendere il tram al tramonto.
Ad Anita non piace l'odore della candeggina quando lava il pavimento del negozio, poco prima della chiusura. A Leonardo non piace la coca cola sgasata e piuttosto la butta.

Il 12 Aprile 1985, circa alle 18, Anita guarda Leonardo e pensa: "che animale".
Il 12 Aprile 1985, circa alle 18, Leonardo guarda Anita e s'innamora al primo colpo. Game over.

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 07/12/2011 07:58
    Ahahahah... rileggendo i refusi li ho fatti anch'io, ma non posso più correggere. Tu sì, se vuoi...
  • Anonimo il 07/12/2011 07:57
    Sono venuto a leggere qualche racconto perchè ho visto il tuo ultimo Come pioggia e volevo farmi unì'idea. Poi scopro che hai diciassette racconti al tuo attivo e siccome siamo in pochi( vengono pubblicate molo di più le poesie)è una bella cosa che tu continui a pubblicare.
    Bello questo racconto, originale e scritto in maniera persoanale. Un flash, uno spaccato di vita milanese... in quegli anni che nasceva leonardo io ero lì a studiare, al Politecnico.
    Ci sono lcuni refusi che danno fastidio... basta rileggere e li trovi. ciaociao
  • Anonimo il 06/10/2011 20:00
    Se la vita avesse un significato più profondo... oppure se la vita non avesse significato alcuno... se fossimo noi a voler trovare significati per paura del vuoto? Leggendo, mi è sembrato di volare appeso a una fune... dalla vetta di un monte attraverso la valle...

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