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L'arte e gli artisti

Compresi l'eternità quando, per la prima volta, mi ritrovai dinanzi all'arte, quando vidi e vi fui immersa in quella forza tangibile e intangibile, visibile e invisibile, razionale e folle. E mi resi conto con gli occhi del "Sé" fuori da "Sé" che la mia piccola vita, la mia vita insignificante sarebbe potuta diventare qualcos'altro, avrebbe avuto la possibilità di cogliere un frammento di tale bellezza! Alcuni potrebbero chiamare ciò che mi é successo folgorazione, altri sindrome di Stendhal, io invece lo considero un ripensamento, anzi, la distruzione di tutto quello che ero. Mi ripromisi di ascoltare ogniqualvolta si sarebbe ripresentata l'occasione, e così faccio, perché l'eternità non é un tempo infinito, ma quella melodia che il cuore compone, battendo con un ritmo a lui sconosciuto, quando non si ha più la percezione di sé, quando l'immobile diventa il solo nostro movimento. Tutto in quel momento rivive e le emozioni, i sentimenti, il dolore riacquistano respiro, nutrendosi della nostra meraviglia, del nostro terrore. Ascoltare la melodia del cuore, che improvvisamente non é più nostro, é fondamentale. Senza aver ascoltato non ci si può fare un concetto adeguato di ciò che l'arte può compiere, di ciò che l'arte é. Ormai non é più la gravità a tenermi legata alla Terra, é lei, nient'altro ha importanza; per lei farei qualunque cosa, sarei disposta ad essere qualunque cosa. Sono gobba dinanzi a lei, e, come una virgola, più giorni passano e più insisto ad essere gobba, non importa il dolore, non importa la stanchezza: mi basta che lei abbia un appoggio per il suo braccio. Lo so, é un sentimento estremo, non é né amore né piacere, ma dannazione, tuttavia posso fidarmi di lei, posso affidarmi: sento che devo farlo, perché attraverso l'arte io riesco a udire il respiro del mondo. Lei é nel mio destino: é il profumo sulla mia pelle, é l'eterna storia impressa nei miei occhi, nei miei sogni, nei miei pensieri, nei miei progetti. Sono la negazione di me stessa: io sono tutto ciò che lei vuole da me. La luce dei suoi occhi ha quell'immensità che non é possibile trovare nella realtà e che mi permette di unirmi a lei senza neanche toccarla. Nel mondo esistono tanti ladri di sogni, ma chi mai potrebbe privarmi dell'arte? Dovrebbero rubare l'intero Mondo, tutta la Galassia e persino il silenzio del nulla che verrebbe. É arte tutto ciò che mi circonda; per me é arte tutto ciò che esiste. La bellezza non é mai vanitosa perché essa sta negli occhi di chi ama, e, palparla con mani molli, é vigore che rallenta la spinta di violenza; é elettricità che illumina le botteghe della mia mente; é pennellata malinconica che soffia via il bianco di un cuore diverso. La bellezza sta negli occhi di chi ama perché é una risposta a chi cerca l'amore. Non é l'estetica che fa l'arte, ma l'arte che fa l'estetica. Vivere l'arte é, ormai, abitudine che mi ha spogliata di ogni altra forma di vita, essa educa alla generosità: l'arte non porta mai la firma di nessuno: terminata la lotta con i colori, un artista non può far altro che donare i suoi frutti, se stesso. L'artista non é interessato al guadagno, ma a quella danza che si viene a creare tra sé e l'arte, la quale pretende un palcoscenico tutto suo. Non é degno dell'arte colui che non sa donarsi, perché é certo che l'arte non si veste solo di colori, ma di tanti cuori furiosi, e trovo che sia un delitto sopravvivere alla propria arte. Quindi, non chiedetemi che cosa sia l'arte per me, dovrei spiegarvi perché vivo. Questa riflessione é stata scritta a scopo di liberazione interiore, perché avevo bisogno di raccontare agli altri e di fare gli altri partecipi di quel sentimento infantile che ho verso l'arte. Infatti, é impossibile esternare con parole ciò che si ha dentro: esse passano facilmente e, inoltre, ritengo che tutto ciò che si trova scritto qui sia importante, fondamentale, non adatto all'oralità. Che la riflessione voglia avere l'intenzione di distendere gli animi inquieti, di parlare a chi non ha troppo tempo per ascoltare e a chi predilige uno stile sintetico senza ricercatezze e fulmineo. Rammento però che bisognerebbe tener conto non soltanto di quanto dico, ma anche di quanto non dico. Sono stati necessari più di dieci anni perché riuscissi agevolmente a raccontare il mio rapporto con l'arte; immagino che mi occorra il resto della vita per comprendere appieno il significato e la forza che gli sta dietro. Sono consapevole e mi scuso dei difetti strutturali dello scritto: il suo carattere frammentario mi ha obbligata a scrivere non in successione logica, ma per ordine d'urgenza. E non posso non augurarvi che, come la riflessione si é scritta da sola, così in maniera del tutto naturale possiate comprenderne il senso. E faccio punto affidandomi all'intelligenza del lettore.

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3 commenti:

  • augusta il 22/09/2012 14:00
    non sono l'unica che ti dice... che sei una ragazza molto colta... ora ho letto... questa tua... e mi piace tutta... d'accordo con maria quando guarda discovery...(che amo moltissimo anch'io)... sulla riflessione dell'universo... che dirti bellissima luana... m'inchino alla tua bravura altro non posso fare...
  • tylith il 24/08/2012 14:24
    Ti basti solo sapere che stamperò quasta lettera, perchè essa contiene quello che io provo per l'arte ma che ancora non avevo avuto la forza di poter scrivere o per meglio dire l'Arte mi parla su altri canali, tu hai avuto la fortuna di sentire anche la sua Voce! Eccezionale Luana!
  • Anonimo il 12/07/2011 10:18
    Il tuo concetto è molto chiaro e riesco ad immedesimarmici senza alcuna difficoltà. Non posso definirmi un'amante dell'arte per eccellenza, ma se mi capita di assistere ad una mostra lo faccio con piacere. Nelle esposizioni cerco uno stato d'animo o un sentimento che mi illumuni dentro e mi faccia sentire bene. Ed è curioso che questo accada, perché i dipinti in realtà non si esprimono con le parole, eppure riescono a spiegarsi meglio di una persona che cerchi di descriverli. È il potere delle immagini e dei colori; è la trasposizione su tela del nostro vissuto e di ciò che abbiamo dentro, e in base alla nostra sensibilità vi vediamo riflesso un messaggio o un significato. Io amo moltissimo guardare i canali Discovery, e quest'anno, tra un documentario sull'universo e l'altro, ho avuto anch'io il mio "ripensamento". Guardando a quell'immensità, all'imprevedibilità dei fenomeni fisici e chimici che hanno luogo nello spazio profondo, e viaggiando virtualmente fra distanze impercorribili anche dal più veloce mezzo di trasporto progettato dalla NASA, mi sono resa conto di quanto poco conti l'uomo nel disegno dell'universo. Siamo solo di passaggio in un luogo senza confini ignaro della nostra esistenza, e noi sappiamo così poco di esso! Volgendo lo sguardo a questa piccola umanità fatta di atti orribili e intenti crudeli, mi sono resa conto di quanto assurda e insensata sia tutta questa malvagità; è perdere di vista ciò che conta davvero, e io credo che ciascuno di noi dovrebbe cercare qualcosa che sia in grado di proiettarlo oltre i confini della propria limitatezza. Solo nella comprensione di ciò che continua a sfuggire si possono trovare delle risposte. La tua è una grande riflessione. Te lo ripeto ancora: sei una ragazza estremamente colta.

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