Il ragazzo si guardò le mani e alzando lo sguardo al cielo disse: "Non è possibile che il destino dell'uomo sia scritto nelle mani e nelle stelle; tutte frottole! Il buon Dio non permetterebbe mai una cosa del genere. Il destino di ognuno di noi lo conosce solo LUI. Solo LUI può cambiarlo o modificarlo a suo piacimento; tutti quelli che dicono di leggere o conoscere il futuro sono solo degli impostori che truffano la gente!".
Così dicendo s'incamminò sulla strada deserta mentre il sole spuntava dal mare in tutto il suo splendore e i gabbiani danzavano nel cielo infinito. "Bello il mio sud!", pensava il ragazzo, "Bella la terra dove sono nato!".
"Fare l'operaio è duro", si ripeteva, "non è un lavoro gratificante: più lavori e meno sei considerato!". Il suo sogno era diventare un famoso scrittore: scrivere dei libri per lasciare tracce incancellabili che testimoniassero il suo passaggio in questa vita terrena. Voleva lasciare tracce non solo nei cuori ma anche nell'anima della gente.
Si sentiva una persona vera, non amava l'ipocrisia, ma credeva nell'amicizia e nell'amore e avrebbe dato anche la vita per questi valori. Sapeva di essere una persona sensibile e un buon osservatore, riusciva a vedere oltre l'apparenza, cercando di arrivare sempre alla radice delle cose e un buono scrittore dovrebbe avere sempre queste qualità. Così pensando arrivò a casa. Era stanco morto, non fece in tempo a sdraiarsi sul letto che cadde in un sonno profondo, entrando come d'incanto nel mondo di Morfeo.
"Sognare non costa nulla" pensò. Sogno e realtà a volte si confondono, mentre i pensieri restano nella mente a farci ricordare che siamo vivi.