Le primule sbocciavano, il sole illuminava l'immenso campo e quella stradina di profumati germogli fioriva. Vidi sul ciglio della strada un uomo con lo sguardo smarrito. Continuai ad osservarlo, qualcosa in lui mi colpì, di certo non era il suo sguardo, troppo distante per trarne un'immagine nitida. Incuriosita rientrai in casa, salendo su per le scale oramai da me dimenticate, troppi ricordi di due giovani innamorati. Ansimante, sbirciavo da quella ormai scolorita finestra. Lo vidi era lì, aspettava chissà cosa, chissà chi. Finalmente si voltò, avrei riconosciuto tra miliardi di stelle i suoi occhi, azzurri come il mare, immensi come il cielo. Rimasi immobile, il cuore non aveva più parola, il suo profumo risvegliò i ricordi di quel' intramontabile amore. Prima ancora di rendermene conto mi ritrovai con un nodo alla gola senza riuscir a dire una parola. Eravamo così vicini e così distanti accecata da tanto splendore da non poter più respirare. In lontananza vidi arrivare una corriera, uno stormo d'uccelli sorvolò il cielo, il mio sguardo si perse tra dolci aliti di vento. Riposi lo sguardo su quella corriera, vidi la bussola chiudersi davanti ai miei occhi, taciti, smarriti, che nostalgici guardavano quel viso, viso che non avrei mai più rivisto. Non chiesi più nulla di quell'uomo svanito, ma di una cosa ero certa:era lui, il mio più grande amore. Ma il destino nemico della mia felicità ancora una volta mi riportò alla triste realtà.