"La lenta agonia di un fuggitivo, incapace di far chiarezza con se stesso. Il finto cuore di pietra. Le mani fredde. Sguardo perso, occhi distrutti dal tempo."
Una chiave, un filo, un nesso. Quale potrà mai essere il significato? Era in pericolo più che mai, forse una trappola, il camuffarsi sarà servito?
E che fine avevano fatto la precisione smisurata e la dedizione all'ordine in quella camera?
Breve resoconto: passato difficile, infanzia triste, carattere indomabile, quel segreto della normale diversità che gli aveva fatto perdere il senno: le cure, l'amore della sua bella amata, la crescita, la maturità, il nuovo crollo psicologico, la triste realtà di veder morire l'anima gemella, l'inganno, l'odio, la cattiveria sviscerale delle sue azioni, la fuga, la fortuna, l'incontro con persone del passato celanti parte del suo segreto, gli amici di famiglia, il ritorno di alcune vecchie azioni, paesi e lande desolate, la ricerca della verità, le paranoie che ritornano, gli indizi, il pericolo.
Dopo questo dilungarsi, si fermò. Scese dalla macchina, accese una sigaretta, cominciando a pensare a quella scritta piuttosto bizzarra, con quei codici.
Come nei più intricati rebus letterari in cui non vi era tempo necessario per spremere le meningi, anche lui faceva appiglio ai fugaci ricordi di quel breve lasso di tempo in cui la sua indole era sana e allegra.
Cosa poteva significare quella scritta, le prime tre lettere, intervallate da una dichiarazione d'amore perenne e duraturo e un codice, forse una password, una chiave d'accesso di un mondo ancora nuovo per lui.
L'unica cosa che capiva in quel momento era la F, l'iniziale del suo nome.
Risalì in macchina, percorrendo molte miglia. Non poteva permettersi di perdere così.
E il fuggitivo continuava la sua risalita.
Fine decima parte